martedì 03 Dicembre 2024,

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Roma&Lazio. La politica, le opinioni, i fatti

scritto da Redazione
Roma&Lazio. La politica, le opinioni, i fatti

Soldi del fondo sanitario nazionale non sufficienti a garantire la salute dei cittadini. Con la medicina difensiva ogni anno buttiamo 10 miliardi nel cesso”. Lo ha detto Pierpaolo Vargiu, presidente della Commissione Salute della Camera, ai microfoni della trasmissione “Genetica oggi”, condotta da Andrea Lupoli, su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
La prevenzione è oggi la vera carta importante da giocare per il nostro sistema sanitario -ha affermato Vargiu-. L’obiettivo del sistema sanitario non è abbattere i costi, ma allungare la vita delle persone e garantirgli salute. Proprio per questo motivo, i soldi vanno spesi nel modo migliore possibile. Noi abbiamo un fondo sanitario nazionale che è intorno ai 110 miliardi di euro, il tema è se questi soldi siano sufficienti o meno per garantire la salute dei cittadini. Secondo me non sono sufficienti, per cui le richieste che vengono dai cittadini spesso sono lente ad essere soddisfatte. Per questo non dobbiamo sprecare neanche un centesimo. Invece ogni anno, per la cosiddetta ‘medicina difensiva’, buttiamo 10 miliardi dei 110 che dovremmo spendere in sanità dentro il cesso e tiriamo la catena. Questi soldi vengono usati per una serie di accertamenti diagnostici e interventi terapeutici, che non sono assolutamente utili al paziente ma servono solo al medico per tutelarsi di fronte ad eventuali denunce penali. E’ evidente che dobbiamo uscire da questo meccanismo”.


Nell’ambito di un’inchiesta sul commercio abusivo di sostanze alcoliche nella capitale Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, conduttori del format ECG Regione, in onda ogni giorno su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università Degli Studi Niccolò Cusano, sono andati a vedere quale fosse la situazione a Trinità dei Monti. La scalinata di Piazza di Spagna, almeno lo scorso giovedì 11 giugno, era assediata dai venditori ambulanti. Molto di loro commerciano in bottiglie d’acqua (mezzo litro, 2 euro) e lattine di birra (250 cl 4 euro).
Fingendosi interessati ad una bibita fresca hanno registrato le confessioni di un venditore abusivo che viene dal Bangladesh: “Sono in Italia da quattro anni, lavoro qui da a Piazza di Spagna da due anni. Un’acqua costa 2 euro, ma voi siete simpatici, ve la vendo a 1.50 euro. La birra? 4 euro. Scontrino? Se, (ammette ridendo), quale scontrino, non posso farvi lo scontrino, io sono un abusivo, non c’ho permesso di vendere queste cose e infatti devo stare sempre attento ai vigili. Che mi fanno i vigili se mi trovano? Mi fanno perdere tempo e guadagni, perché quando passano poi per un po’ non posso girare. Mi fanno anche la multa, ma tanto io le multe non le pago, ho accumulato 5000 euro di multa ma non le pagherò mai, tanto che mi possono fare? Ogni sera guadagno dai 20 ai 30 euro. E’ in arrivo una nuova ordinanza anti-alcol? Meglio, così noi vendiamo di più“.


Migrazione? I francesi stanno distruggendo lo spirito umano. Orfini? Fosse ipoteticamente pizzicato a bere una birra con Riina direbbe che quella è la birra preferita dal Movimento Cinque Stelle. Calcio? Chi lo ha rovinato è in tribuna d’onore, non nelle curve“.
Alessandro Di Battista (M5S) è intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, nel corso del format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Critiche da parte di Di Battista all’atteggiamento della Francia sulla questione migrazione: “Non so se i cittadini francesi siano a conoscenza di quanto il loro governo stia facendo. Per questo ieri Manlio Di Stefano proponeva di bloccare Schengen con la Francia. Stanno compiendo dei reati, oltre alla distruzione completa dello spirito umano. Stanno rimandando in Italia, a quanto ci risulta, degli immigrati che erano già stati accolti in Francia, perché hanno nelle tasche degli scontrini parigini. E’ una vergogna che dimostra ancora una volta che siamo sudditi. Non vi dimenticate che sotto il governo Berlusconi, senza l’opposizione della Lega, abbiamo obbedito a un diktat di Francia e Usa per deporre Gheddafi, che era un dittatore è vero ma che dovrebbe essere stato deposto dal popolo e non dalle bombe straniere. La Francia si è tenuta il petrolio, noi i barconi e oggi i francesi bloccano addirittura le frontiere
Su Mafia Capitale: “Siamo accreditati a Roma al 30%. Renzi dice di non temere il Movimento Cinque Stelle ma io credo che sia vero il contrario. Più il Pd si rende conto che può perdere il governo della capitale, più si ancora su sé stesso. I romani, al di là di mafia capitale, non sopportano più Marino. Roma fa schifo, è sporca, è insicura, le strade sono distrutte, i mezzi di trasporto ci fanno vergognare di essere una capitale europea. Bisogna pretendere che a Roma si rivada al voto. Sarà dura ma ce la faremo“.
Su Orfini: “Io gli ho fatto una battuta, che se lui fosse ipoteticamente pizzicato a bere una birra con Riina direbbe che quella è la birra preferita dal Movimento Cinque Stelle. Sta facendo delle figure barbine, invece di chiedere scusa e dimettersi, visto che non ha realizzato nulla del proprio mandato. Il pd romano è stato commissariato dai carabinieri, non da lui, le tessere del pd sono state azzerate dagli elettori, non da lui. Dovrebbe soltanto tacere, ma quando un animale è ferito tenta sempre di attaccare, anche in maniera piuttosto goffa, come ha fatto lui. Faremo una fiaccolata per la legalità a Ostia il prossimo 27 giugno. Marino dimentica che tuttora governa con i voti degli arrestati, in totale secondo i miei calcoli gli arrestati hanno portato al pd circa settantaseimila voti. Sciogliere il comune di Roma per mafia dal punto di vista dell’immagine sarebbe devastante, ma le leggi non possono essere applicate o meno sulla base dell’immagine. Per questo, Marino, se davvero vuole bene a Roma, dovrebbe fare un passo indietro“.
In chiusura Di Battista ha parlato del suo amore per il calcio e per la Lazio. Va in curva nord piuttosto che in tribuna autorità: “I parlamentari hanno la possibilità di farsi dare biglietti per entrare in qualche modo gratis, io sono tifoso, sono laziale, amo molto il calcio, anche se lì pure ci sono tante cose vergognose. Chi ha distrutto questo gioco è più nelle tribune d’onore che nelle curve. Anche nelle curve ci sono dei delinquenti, ma se dobbiamo guardare ai delinquenti ad altissima pericolosità sociale, ce ne sono evidentemente più nelle tribune d’onore o addirittura in parlamento piuttosto che nelle curve d’Italia. Esistono degli hooligans, che io definiscono hooligans al governo, che non hanno sciarpette ma abiti griffati e cravatte firmate, che distruggono tutto ciò che toccano. Toccano Pompei e la distruggono, toccano la Sanità e la distruggono. Toccano i conti di Roma e li distruggono, solo che lo fanno con il sorriso democristiano e senza sbagliare i congiuntivi. Probabilmente sono più pericolosi degli hooligans con le spranghe“.

Alessandro Maiorano, dipendente del Comune di Firenze, sarebbe dovuto comparire lunedì 15 giugno davanti al tribunale di Firenze per rispondere di diffamazione ai danni di Matteo Renzi. Ma per la seconda volta il processo è stato rinviato dal giudice al 21 marzo del prossimo anno, dopo il precedente rinvio dal 7 luglio 2014. In base a documenti in suo possesso, Maiorano afferma che Renzi in quattro anni da presidente della provincia di Firenze avrebbe sperperato la bellezza di 31 milioni di euro.
Il Prof. Carlo Taormina, legale di Maiorano, è intervenuto sul tema ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
Bisogna stabilire -ha affermato Taormina- se questi soldi spesi da Renzi abbiano una provenienza corretta e se abbiano avuto un’utilizzazione corretta. Il chiarimento dovrebbero darlo i magistrati, ma questi non fanno niente dalla mattina alla sera. A Firenze, mentre rinviano il procedimento per diffamazione a carico di Maiorano, dal 1 agosto del 2014 non si è mossa una foglia sull’oggetto delle denunce fatte dal mio assistito“.

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