domenica 24 Novembre 2024,

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Roma&Lazio. La politica,le opinioni i fatti

scritto da Redazione
Roma&Lazio. La politica,le opinioni i fatti

AMA, AZIENDA: GIGLIO NOMINA DIRETTORE GENERALE STEFANO BINA +
“L’amministratore unico di Ama Spa Antonella Giglio nominerà oggi come direttore generale dell’azienda l’ingegner Stefano Bina. La determinazione, che è stata preannunciata agli assessori alla Sostenibilità Ambientale, Pinuccia Montanari, e alle Partecipate, Massimo Colomban, verrà firmata oggi pomeriggio. L’ingegner Bina resterà in carica per tre anni”. Così in una nota l’Ama.
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VITERBO, ASSENTEISMO E TRUFFA A DANNI ASL: 23 DENUNCE, SOSPESA
INFERMIERA

La Guardia di Finanza di Viterbo, dalle prime ore di questa mattina, sta notificando 23 provvedimenti di conclusione  indagine – avvisi di garanzia ed una misura cautelare di sospensione dal servizio per
reati di  falso e truffa ai danni dello Stato. I provvedimenti sono stati emessi dalla locale Procura della Repubblica, diretta da Paolo Auriemma, a conclusione di  un’indagine che vede coinvolti, per ipotesi di assenteismo e truffa mediante false attestazioni,  medici, infermieri ed ausiliari, in servizio presso una Unità Operativ
adell’Ospedale “Belcolle” di Viterbo. L’attività  trae  origine  da appostamenti e  pedinamenti  svolti,  in un primo momento di iniziativa, dai  militari  del  Nucleo  Pt  di  Viterbo, che  hanno  consentito  di individuare comportamenti  irregolari  di personale  sanitario del nosocomio viterbese, che  facevano falsamente  risultare  la propria presenza  sul  posto  di  lavoro  in  concomitanza  con  lo svolgimento di altri impegni personali. Successivamente,   la   Procura   della   Repubblica   di   Viterbo,   autorizzava   le   indagini  tecniche   di   videosorveglianza mediante  l’istallazione  di  telecamere,   collocate in prossimità  degli  strumenti di timbratura  dei  cartellini  magnetici per  la  rilevazione  delle presenze. Tali accertamenti ,particolarmente  complessi  a  causa  della  possibilità,  da  parte  dei
dipendenti  A.S.L.,  di  timbrare  il  badge  in  diverse  postazioni  della  struttura, sono  stati incrociati con gli esiti dell’attività di pedinamento  e  di analisi  dei  tabulati  telefonici ed hanno consentito di monitorare con precisione tutte
le effettive presenze e gli spostamenti del personale durante l’orario di lavoro.  L’illecito contestato è la truffa aggravata ai danni dello Stato. Le principali irregolarità riguardano le timbrature dei cartellini, con successivo allontanamento, di  dipendenti  e  dirigenti, ovvero  la vidimazione effettuata  da  altra  persona,  in spregio alla  legge  ed ai regolamenti  di  servizio interno. Una  pratica tristemente diffusa per alcuni dipendenti, i quali si adoperavano per coprire altri colleghi che restavano a casa o si dedicavano   ad  altri   impegni   familiari,   pur   risultando regolarmente  sul  posto  di  lavoro,  come  il  caso  di  una  dipendente  intenta  a  fare  spese durante  l’orario  di  ufficio  o  di  un’altra  impiegata  dedita  ad  assistere  ad  una  recita  di Natale. Mediamente, sono state esaminate oltre 1000 posizioni giornaliere Le indagini del Nucleo di Polizia Tributaria di Viterbo, coordinate dal P.M. Paola Conti si sono poi concentra te anche su ulteriori gravi condotte, poste  in  essere da alcuni dipendenti  infedeli  per  ottenere  indebite  maggiorazioni  dello stipendio anche  in  giornate in cui erano assenti dal posto di lavoro. Attraverso  l’incrociodi documenti acquisiti presso l’A.S.L. di Viterbo e la Regione LAZIO è  stato, infatti, possibile  ricostruire l’ammontare di indennità  accessorie  indebitamente percepite, negli  ultimi  5  anni,  da  personale medico ed  infermieristico in  servizio  presso tale  Unità  Operativa, che  prevede  anche  l’assistenza  domiciliare  del  paziente, per prestazioni di fatto mai realizzate. In  dettaglio,  la  frode  è  stata posta  in  essere  attraverso  false attestazioni, mediante  le  quali 12 indagati,  tra  medici  ed  infermieri, hanno indebitamente percepito  indennità accessorie  allo  stipendio per prestazioni  domiciliari  effettuate  in  giorni  di assenza  dal lavoro, oppure gonfiate nella quantità del servizio reso, ovvero effettuate ma rendicontate anche a  favore di terzi  che  non avevano partecipato all’intervento domiciliare,  per  un importo complessivo pari ad 1,3 milioni di euro. E’ opportuno evidenziare, infine, che gli accertamenti svolti  dalle  Fiamme  Gialle, sono stati  eseguiti  anche  grazie  al fattivo e  costante dialogo con  la Direzione  Generale  della A.S.L.di  Viterbo, che ha da subito posto in essere ogni forma di  collaborazione  volta a fare piena luce sugli eventi, anche al fine di tutelare tutto il personale sanitario che  svolge silenziosamente e con sacrificio il proprio lavoro nel rispetto delle regole.

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