domenica 24 Novembre 2024,

Cronaca

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Roma&Lazio, le notizie in primo piano

scritto da Redazione
Roma&Lazio, le notizie in primo piano

LAZIO-JUVE, AGENZIA MOBILITÀ: DIVIETI DI SOSTA E CHIUSURE PER MATCH VENERDÌ SERA
Venerdì sera, dalle 20,45, allo stadio Olimpico, la sfida Lazio-Juventus. Sul fronte viabilità, divieti di sosta scatteranno già entro le 15 su un’ampia area attorno allo stadio: viale della Macchia della Farnesina; viale Giuseppe Volpi; piazzale della Farnesina; piazzale Lauro De Bosis; lungotevere, piazzale e largo Maresciallo Diaz; via dei Robilant; via De Amicis; piazzale e viale dello Stadio Olimpico; via del Campeggio; largo Ferraris IV; viale Tittoni; viale Boselli; via Toscano e via Contarini, comprese le aree di parcheggio; viale Antonino di San Giuliano; via dei Monti della Farnesina per un tratto di 200 metri da largo Ferraris IV; lungotevere Maresciallo Cadorna; via Morra di Lavriano (compreso parcheggio lato distributore); viale dei Gladiatori; viale delle Olimpiadi; Ponte Duca d’Aosta; piazzale Maresciallo Giardino; via Capoprati“. È quanto si legge sulla pagina web dell’Agenzia per la Mobilità.
Dalle 18, prevista la chiusura al traffico delle seguenti strade – prosegue – piazzale della Farnesina; piazzale Lauro De Bosis; lungotevere, piazzale e largo Maresciallo Diaz; via del Campeggio; largo Ferraris IV; viale Tittoni; viale Boselli; via Toscano e via Contarini, comprese le aree di parcheggio; lungotevere Maresciallo Cadorna; via Morra di Lavriano (compreso parcheggio lato distributore); viale dei Gladiatori; viale delle Olimpiadi; Ponte Duca d’Aosta; piazzale Maresciallo Giardino; via Capoprati e viale della Macchia della Farnesina. Possibili inoltre ulteriori chiusure su via dei Monti della Farnesina, via dei Robilant, piazzale e viale dello Stadio Olimpico, viale Antonino di San Giuliano, viale Giuseppe Volpi, via Edomndo De Amicis e piazzale di Ponte Milvio“.
L’area dello stadio è raggiunta dalle linee 2 (piazzale Flaminio-piazza Mancini), 23 (via Pincherle-piazzale Clodio), 31 (Laurentina/metro B-piazzale Clodio), 32 (piazza Risorgimento-stazione Saxa Rubra della ferrovia Roma Nord), 69 (largo Pugliese-piazzale Clodio), 70 (via Giolitti/Termini-piazzale Clodio), 168 (stazione Tiburtina-largo Maresciallo Diaz, ultime corse della 168 intorno alle 21), 188 (circolare con capolinea a largo Diaz, ultima partenza della 188 alle 22), 200 (stazione Prima Porta della ferrovia Roma Nord-piazza Mancini), 201 (via Antonio Conti-piazza Mancini), 226 (Grottarossa-piazza Mancini), 280 (stazione Ostiense-piazza Mancini), 301 (Grottarossa-piazza Augusto Imperatore), 446 (circonvallazione Cornelia-piazza Mancini), 628 (via Cesare Baronio-Farnesina), 910 (stazione Termini-piazza Mancini) e 911 (ospedale San Filippo Neri-piazza Mancini) – si legge ancora – Ci sono poi le notturne n24 (Riserva di Livia-piazza Mancini) e n25 (via Antonio Conti-Foro Italico-piazza Venezia). Per i tifosi della Juventus sono previsti punti di raccolta sul lungotevere della Vittoria, nell’area di parcheggio in corrispondenza della stazione Cipro della metro A e a largo Guido Mazzoni (zona stazione Tiburtina)“.


PENSIONI. MARONGIU (CGIL): ORA È UN VERO E PROPRIO ALLARME
Nicola Marongiu, responsabile area Welfare della Cgil nazionale, è intervenuto ai microfoni della trasmissione ‘Ho scelto Cusano’, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
A volte sembra che alcune campagne d’informazione da parte della stampa scoprano l’acqua calda – ha affermato Marongiu- Per chi entra tardi nel mondo del lavoro e in condizioni di precarietà o di intermittenza, la pensione calcolata soltanto sui contributi versati non può che generare in prospettiva una condizione di povertà. La questione pensioni ora è un vero e proprio allarme, dopo le riforme dei governi Berlusconi e di quella del 2011. Non si può che generare una situazione di sofferenza quando un Paese ha un tasso di occupazione che è inferiore al numero di prestazioni pensionistiche che si pagano“.
Il Jobs Act non è una politica efficace rispetto alla crescita della nostra base occupazionale – ha dichiarato Marongiu- La decontribuzione per 3 anni rischia di drogare il mercato del lavoro. Indubbiamente la riforma può contenere qualche aspetto interessante, pero’ si lascia all’impresa troppa libertà attraverso quale assumere. Si indeboliscono le tutele di lavoro a tempo indeterminato. Si offre un ventaglio alle imprese troppo largo e le imprese scelgono qual e’ quella che gli conviene di più“.


SAN CAMILLO, PALOZZI (FI): “ZINGARETTI E LA POLITICA DEL FUMO NEGLI OCCHI
Ogni giorno che passa l’inefficiente Zingaretti dimostra in maniera sempre più impietosa la fumosità e il doppiogiochismo delle sue politiche sanitarie. Dietro annunci in pompa magna e magnificenti tagli di nastro, si nasconde puntualmente la “sola”. L’ennesima conferma è giunta oggi dal San Camillo, dove il Governatore del Lazio non è potuto mancare all’inaugurazione del nuovo reparto di terapia intensiva. Peccato però che il presidente della Regione, come denunciato dalle parti sociali, sia sia dimenticato delle assunzioni previste. Senza considerare, inoltre, che al San Camillo mancano almeno 100 figure professionali, indispensabili per conservare gli attuali livelli assistenziali. Vorremmo ricordare a Zingaretti, infatti, che il Giubileo è ormai alle porte, e senza immediate assunzioni di nuovo personale sanitario non si va davvero da nessuna parte“. Così il consigliere regionale FI, Adriano Palozzi.


Nicola Marongiu, responsabile Area Welfare della Cgil nazionale, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolo’ Cusano (www.unicusano.it).
A volte sembra che alcune campagne d’informazione da parte della stampa scoprano l’acqua calda –ha affermato Marongiu-. Per chi entra tardi nel mondo del lavoro e in condizioni di precarietà o di intermittenza, la pensione calcolata soltanto sui contributi versati non può che generare in prospettiva una condizione di povertà. La questione pensioni ora è un vero e proprio allarme, dopo le riforme dei governi Berlusconi e di quella del 2011. Non si può che generare una situazione di sofferenza quando un Paese ha un tasso di occupazione che è inferiore al numero di prestazioni pensionistiche che si pagano”.
Il Jobs Act non è una politica efficace rispetto alla crescita della nostra base occupazionale –ha dichiarato Marongiu- La decontribuzione per 3 anni rischia di drogare il mercato del lavoro. Indubbiamente la riforma può contenere qualche aspetto interessante, però si lascia all’impresa troppa libertà attraverso quale assumere. Si indeboliscono le tutele di lavoro a tempo indeterminato. Si offre un ventaglio alle imprese troppo largo e le imprese scelgono qual è quella che gli conviene di più”.


L’Avvocato Anton Giulio Lana, legale che segue da anni le vicende le persone rimaste vittime di trasfusioni con sangue infetto, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Legge o giustizia” condotta da Matteo Torrioli su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
In Italia sono 6500 le persone che aspettano un risarcimento ingente dallo Stato (450 mila euro per chi è vivo e 650mila euro per i parenti dei defunti) per essere state contagiate da Hiv, Epatite B, Epatite C, a causa di trasfusioni di sangue infetto.
I risarcimenti, nonostante sentenze esecutive abbiano detto che lo Stato deve pagare, non sono ancora stati erogati -ha spiegato l’Avv. Lana-, poichè una vecchia legge di stabilità dice che i soldi del Ministero della Sanità sono impignorabili. Secondo questa legge, se la Sanità dovesse erogare risarcimenti così ingenti smetterebbe di funzionare. La cosa paradossale è che dopo anni di processi, un giudice arriva a condannare il potere esecutivo e quel potere esecutivo mette in atto una legge per evitare di pagare. Siamo costretti a fare un terzo giudizio al Tar per far sì che venga nominato un soggetto fisico, un commissario ad acta, che curi il pagamento di quella determinata sentenza. Sul piano internazionale invece ci siamo rivolti alla Corte Europea dei Diritti dell’uomo. Lo Stato prima o poi dovrà pagare miliardi di risarcimenti, oltre ad eventuali multe inflitte dalla Corte Europea”.


“Ho sempre partecipato alle recite e alle feste natalizie quando andavo a scuola e anche i miei genitori, marocchini musulmani, non si sono mai opposti. Cantavo anche le canzoncine natalizie. Per questo la polemica montata negli ultimi giorni è surreale. Salvini e parte della stampa sono fomentatori d’odio“.
A parlare, a Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano (www.unicusano.it) , nel programma ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, è Sara Hayane, studentessa italiana di origini marocchine, 25enne.
Sara non ne può più di quelle che ritiene essere bufale messe in giro per screditare i musulmani: “Contro i musulmani c’è una campagna mediatica vergognosa per aizzare le persone contro gli islamici e contro i musulmani. La vita di tutti i giorni ci insegna che la via della convivenza e del rispetto reciproco è possibile. Non possiamo permettere ai fomentatori di odio di dividerci e di trascinarci in una guerra di religione senza senso“.
Sara, musulmana, porta il velo e ha notato, dopo gli attentati di Parigi, un cambiamento di comportamento da parte delle persone nei suoi confronti: “La mala informazione, questi media scorretti e fuorvianti, fanno breccia nell’ignoranza. C’è chi è riuscito ad aprire gli occhi e la mente e a capire che la religione con certi crimini non ha nulla a che vedere, ma c’è anche chi ti fissa, ti guarda male o ti giudica complice di quanto accaduto. Qualche giorno fa, ad esempio, una signora senza motivo mi ha chiamato imbecille jihadista. Ci sono rimasta malissimo, questo è il frutto dell’islamofobia che circola in questi giorni. I musulmani hanno sempre condannato certi crimini e certi atti terroristici. La nostra religione è basata sulla pace e sulla convivenza“.
Sara Hayane è molto critica con alcuni politici, in particolar modo con Salvini:Ormai sappiamo com’è. E’ un fomentatore di odio, cerca di trovare sempre il momento giusto per promuovere le sue campagne di diffamazione nei confronti dei musulmani o dello straniero. Il titolo di Libero? Inizialmente mi è venuta rabbia, è stato un titolo vergognoso. Sono loro i veri seminatori di terrore. L’Italia però non è un paese razzista e questo è giusto sottolinearlo“.
Sara, studentessa italiana di origini marocchine e musulmana, racconta che quando andava a scuola lei e i suoi genitori non hanno mai avuto problemi a fare le recite di Natale: “Le insegnanti chiamavano i miei per chiedere il permesso, ma i miei genitori non mi hanno mai tenuto lontana dal resto della classe e partecipare a canti e recite natalizie, fare l’albero o il presepe, non ha mai intaccato il mio essere musulmana. Ogni genitore musulmano che conosca bene la propria religione non ostacolerebbe i figli nel dargli questa opportunità. Il multiculturalismo è una risorsa“.
Prima dei saluti, la studentessa musulmana si congeda cantando “Tu scendi dalle Stelle”. Un bel messaggio di pace e integrazione. In pieno clima natalizio.


Venditori abusivi, tema all’ordine del giorno nella capitale a pochi giorni dall’inizio del Giubileo. Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, conduttori di ECG Regione, format che va in onda su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano (www.unicusano.it) , qualche giorno fa, in Piazza del Popolo, sono riusciti a scambiare due chiacchiere con uno dei tanti “commercianti non autorizzati” che si incontrano nei luoghi simbolo dell’Urbe Eterna.
L’abusivo intervistato da Radio Cusano Campus arriva dal Bangladesh ed è in Italia da tre anni. Ha sempre fatto questo lavoro: “Le cose che vendo le compro a Piazza Vittorio dai cinesi. Le aste dei selfie, ad esempio, la pago 2 euro e la vendo a 8 o 10 euro, a seconda delle persone“. Quando gli viene chiesto se ci sia qualcuno che lo controlla il venditore abusivo sembra fingere di non capire bene la lingua: “Qui non c’è tanto lavoro. Quanto guadagno al giorno? Non c’è una cifra fissa, diciamo sui trenta, quaranta euro. Con il Giubileo speriamo di arrivare a guadagnare 50, 60 euro al giorno. Nello scorso mese sono riuscito a mettere da parte circa 400 euro“.
L’abusivo incontrato a Piazza del Popolo vive in un appartamento vicino alla Stazione Termini: “Dormo in una casa vicino alla stazione, in casa siamo dieci ragazzi. Il padrone di casa è italiano, l’appartamento ha tre stanze. Per dormirci pago 180 euro al mese“.
Tormentato il suo rapporto con i vigili: “Ogni tanto controllano, ma più di tanto non possono fare.Io non ho il permesso di lavorare qua, se mi trovano mi fanno una multa. Io ne ho tantissime ma tanto non ho soldi, non le pago. Ho accumulato più di 50.000 euro di multa, ma non ho il permesso di soggiorno, non ho soldi, come faccio a pagare. Non potrei fare questo lavoro? Lo so, ma non ho il permesso di soggiorno, sono costretto a farlo. I vigili mi fanno la multa e mi sequestrano la roba che vendo“.
Il venditore abusivo tiene conto delle stagioni e dei flussi turistici: “Tra un po’ inizia il Giubileo, poi viene il Natale. In questo periodo dell’anno si lavora di più. Speriamo che gli affari migliorino“.


Luca Frusone, Capogruppo in Commissione Difesa del Movimento 5 Stelle, è intervenuto ai microfoni della trasmissione Il mondo è piccolo” condotta da Fabio Stefanelli su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
Secondo il Ministro della Difesa Pinotti l’esportazione delle bombe della Rwm di Domusnovas verso l’Arabia Saudita è regolare poichè è una fabbrica che fa componenti per un prodotto tedesco. “Non è assolutamente vero -ha affermato Frusone-. Proprio questa mattina ho chiesto che il Ministro venisse in aula a riferire su queste dichiarazioni e su altre. Noi abbiamo fatto un po’ di indagini su questo. E’ vero che c’è un’azienda tedesca dietro tutto. Ma in realtà quella che produce queste bombe in Sardegna, è un’azienda italianissima. E’ iscritta alla Camera di commercio italiana. E comunque, visto che la Germania ha vietato l’esportazione di quelle bombe, a questo punto ci pare una partita di giro. Dato che quell’azienda tedesca non può mandare quelle bombe direttamente dalla Germania, allora le fa passare attraverso l’Italia per aggirare quel divieto. Se il Ministro si vuole attaccare alla nazionalità di quest’azienda, noi diciamo che è anche peggio perché a quel punto ci sarebbe una triangolazione. La sostanza alla fine non cambia: stiamo fornendo armi all’Arabia Saudita“.
La Pinotti dovrebbe essere la prima a richiedere trasparenza -ha detto Frusone-. Lei risponde solo tramite la stampa e dà risposte incomplete. Dovrebbe venire a riferire in aula anzichè fare affermazioni superficiali ed allegre in tv. Non ci fa capire cosa vuole. Ad esempio la questione degli F35 è un’altra vicenda su cui non sappiamo realmente cosa vuole fare il governo. Chiediamo al governo di rimettere in discussione la sua figura. Le sue esternazioni danno contezza della sua impreparazione. Non abbiamo ancora capito che tipo di strategia abbia questo governo a livello di Difesa. Non si è capito come l’Italia voglia utilizzare lo strumento militare. Sono domande basilari che il ministro finora non si è mai fatto“.

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