lunedì 25 Novembre 2024,

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Roma&Lazio, le politica, le opinioni i fatti

scritto da Redazione
Roma&Lazio, le politica, le opinioni i fatti

Roma:verso 4 nuovi tram,anche a Tiburtina e su via Togliatti
Sono 4 le nuove linee tram che ha in programma di realizzare l’amministrazione a Cinque Stelle di Roma. Progetti, studi di fattibilita’, tempi e costi son stati al centro oggi di una riunione della commissione trasporti.    Il nuovo tram da piazza Vittorio a Largo Corrado Ricci (passando per via Cavour) ha un costo di 20 milioni e “tempi di realizzazione abbastanza limitati”, sottolinea il presidente della commissione Enrico Stefano. Il successivo prolungamento da largo Corrado Ricci al capolinea del tram 8 a piazza Venezia (passando per via dei Fori Imperiali) potrebbe essere fatta con un altro tipo di alimentazione dal basso, e con “una progettazione definitiva concordata centimetro per centimetro con la soprintendenza di cui abbiamo apprezzato gia’ oggi la disponibilita’ – sottolinea – Se la soprintendenza condividera’ questo percorso per quanto ci riguarda Roma nel 2021 avra’ il suo tram sui Fori”. Secondo il pentastellato sia il primo tratto della linea tranviaria fino a Largo Corrado Ricci, sia il secondo “che ha ugualmente un costo di altri 20 milioni” potrebbero essere sostenuti “con qualche sforzo solo dal Comune”   Altra opera “strategica” secondo l’amministrazione a 5 Stelle e’ il nuovo tram che congiungera’ piazzale del Verano a Tiburtina (19 milioni e poco piu’ di 1 anno di lavori stimati) per cui si lavorera’ ad una progettazione definitiva. Gli ultimi due progetti di tram sono piu’ impegnativi, sia nei costi che nei tempi: il tram della Musica (40-50 milioni di euro di costi stimati) e il nuovo tram di viale Togliatti che congiungera’ Ponte Mammolo a Cinecitta’ (200 milioni di costo per oltre 90 mesi di lavori). Per questi “serve l’aiuto di tutti e non possiamo prescindere da un finanziamento ministeriale. Ma credo che entro questa consiliatura dovremmo vedere l’avvio dei lavori”, spiega Stefano.

Soldi pubblici per crociere,pignorata pensione ad ex rettore
Si sono appropriati di soldi pubblici per pagare crociere, telefoni cellulari, abbonamenti televisivi e ristoranti. Per questo e’ stato disposto il sequestro conservativo di oltre 360mila euro nei confronti degli ex vertici del Convitto Nazionale Torquato Tasso di Salerno, che hanno amministrato l’ente dal 2011 al 2013.    Gli accertamenti per danno all’erario sono stati condotti dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Salerno. Il sequestro comprende il pignoramento dello stipendio e della pensione (per il massimo consentito) ad oggi percepiti dall’ex Rettore dell’Istituto – attualmente dirigente scolastico dell’istituto Giovanni XXIII di Cava de’ Tirreni – Maurizio de Gemmis e dall’ex Direttore generale dei Servizi Amministrativi, Ciro Cozzolino. Il danno erariale contestato riguarda l’emissione di mandati di pagamento per acquisti personali, l’illegittima vendita di terreni e immobili di proprieta’ del convitto, al fine di creare la  “liquidita’” utilizzata per l’acquisto di beni di vario genere utilizzati per scopi privati;
l’indebita erogazione di “compensi professionali” per consulenze non spettanti, a soggetti esterni all’ente scolastico. La magistratura contabile ha rilevato, per il periodo dal 2011 al 2013, “una permanente, sintomatica, anomala, disastrosa situazione sia gestionale che funzionale delle attivita’ convittuali e semi-convittuali”. Le contestazioni mosse non riguardano l’attuale gestione dell’Ente.

L.elettorale: Ceccanti, non si fara’, al massimo un lifting
“In questo scampolo di legislatura non ci sono spazi per approvare una legge elettorale” e al massimo si pua’ aspirare a qualche “lifting”. Lo ha detto Stefano Ceccanti, costituzionalista ed ex senatore Pd, ad un convengo sulla legge elettorale organizzato alla Camera da Youtrend.    Ceccanti ha spiegato il proprio pessimismo col fatto che “i partiti sono divisi sui fini”, dato che se c’e’ il Pd che punta ad un sistema maggioritario che dia un vincitore, “i partiti piu’ piccoli vogliono invece un sistema proporzionale, per poter sopravvivere”; infine “c’e’ M5s che non vuole alcuna legge, perche’ prende piu’ voti se le cose vanno male, e se non si fa la legge elettorale le cose andrebbero male. Cinicamente ma comprensibilmente M5s non vuole neanche la sua proposta, e non la voterebbe se gli altri la votassero”.   Per Ceccanti si puo’ sperare in “qualche piccolo correttivo di buon senso”, come il rimpicciolimento delle circoscrizioni elettorali del Senato, da regionali a sub-regionali. “Ma al di la’ di un lifting, no c’e’ molto da aspettarsi”.    Secondo Ceccanti poi gli attuali due sistemi, frutto di due sentenze della Consulta, “sono meno dissimili di quel che si dice”. “Se un partito ottiene il 40% – ha osservato – alla Camera otterrebbe il premio, ma al Senato prenderebbe il 47-48% dei seggi, grazie alla soglia dell’8% che esclude i piccoli partiti; e a quel punto con le minoranze linguistiche la maggioranza ci sarebbe”.

Rai: Anzaldi (Pd), costi Giro lievitati, di chi e’ la colpa?
Il deputato dem Michele Anzaldi ha presentato un’interrogazione in commissione di Vigilanza per chiedere alla presidente e al direttore generale della Rai se sia vero che il costo dei diritti per la trasmissione del Giro d’Italia sia lievitato di 7 milioni di euro e le modalita’ di svolgimento della trattativa.    “Premesso che – si legge nell’interrogazione -: secondo quanto riportato in alcuni articoli di stampa, la Rai avrebbe acquistato per i prossimi quattro anni i diritti per trasmettere in chiaro il Giro d’Italia; il costo di tali diritti sarebbe passato da cinque a dodici milioni all’anno; se tale indiscrezione dovesse essere confermata, la Rai si troverebbe a corrispondere per tali diritti un ammontare piu’ che doppio rispetto a quanto pagato finora; si chiede di sapere: se tali indiscrezioni di stampa corrispondano al vero; se corrisponda al vero che il costo annuo e’ passato da cinque a dodici milioni di euro; in caso affermativo, per quali ragioni vi sia stato un cosi’ forte incremento dei costi; se corrisponda al vero che tale decisione sarebbe gia’ stata approvata dal Consiglio di amministrazione della Rai; come si e’ svolta la trattativa con il Gruppo Rcs e da chi e’ stata portata avanti”.

 

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