Dopo le dichiarazioni rilasciate al portale d’informazione H24Notizie dal Presidente del Consiglio comunale di Sabaudia Vincenzo Avvisati, il portavoce di Cittadini al Lavoro Mimmo D’Amico precisa alcuni punti e richiama l’attenzione del Presidente stesso sul dovere di tutelare l’organo presieduto, nel rispetto della normativa.
«Mi dispiace che il presidente del Consiglio comunale di Sabaudia si domandi quale sia il problema. Per noi il problema è l’assenza di rispetto delle norme che disciplinano i diritti dei consiglieri: interrogazioni inevase da un anno e un generalizzato difetto di democrazia che aleggia nel Comune. Procediamo per punti:
1) Presidente Avvisati, sei consiglieri dell’organo che lei presiede e dovrebbe tutelare chiedono, con atto formale del 7 maggio c.a. la convocazione del Consiglio: ad oggi, passati più di 20 giorni, ed in violazione del TUEL e del regolamento comunale, lei non ha ottemperato ad un atto dovuto. Preciso: il Consiglio a cui lei fa riferimento è del 16 aprile, convocato solo dopo 4 mesi dalla presentazione della mozione, mentre la Giunta andava avanti in modo autarchico nella procedura MAB. La richiesta di convocazione del consiglio è del 7 maggio, quando lei dopo 20 giorni non aveva convocato la Conferenza de capigruppo, atto prodromico al Consiglio e richiesto all’unanimità dal Consiglio stesso. Non faccia finta di cadere dalle nuvole. Forse ci sono motivi diversi per cui non si vuole trattare il tema in Consiglio?
2) Il Presidente del Consiglio è organo autonomo e non dipende né dalla Giunta né dal Sindaco, quindi l’obbligo di convocazione è originario e non dipende da altri.
3) Per quel poco di diritto che ricordo, nelle amministrazioni pubbliche italiane, secondo l’art. 4 comma 1 del D.Lgs 165/2001, “gli organi di governo esercitano le funzioni di indirizzo politico-amministrativo, definendo gli obiettivi ed i programmi da attuare ed adottando gli altri atti rientranti nello svolgimento di tali funzioni, e verificano la rispondenza dei risultati dell’attività amministrativa e della gestione agli indirizzi impartiti”. Quindi, caro Presidente, come fa un atto di indirizzo ad operare una perimetrazione del territorio? Quello che lei ci dice è corretto solo se si intende la delibera di Giunta come atto di indirizzo che demanda al Consiglio la perimetrazione.
4) Nessuno di noi ha mai pensato che una delibera di Consiglio possa revocare un atto della Giunta poiché abbiamo ben chiare le competenze.
5) Il Consiglio comunale ha competenze specifiche riguardanti l’assetto del territorio e, penso, che lei abbia il dovere e il diritto di difendere ogni forma di prevaricazione.
6) E ancora, dall’insediamento ad oggi, molte interrogazioni a risposta scritta inoltrate dal consigliere Giada Gervasi non hanno avuto riscontro nei tempi, in fregio al TUEL e al regolamento comunale.
7) Infine, ci piacerebbe un Presidente del Consiglio che tuteli il decoro, le prerogative e le competenze dell’organo che presiede compresa la propria indipendenza e quella dei consiglieri che ne fanno parte».