Continuerà nelle piazze di tutt’Italia la battaglia del Partito Democratico per il salario minimo. Partirà nei prossimi giorni, organizzata dalla Federazione provinciale del Pd, una raccolta firme a sostegno del progetto di legge di iniziativa popolare per garantire retribuzioni giuste e dignitose, in linea con l’articolo 36 della Costituzione. Stessa impostazione nel merito, con i 9 euro lordi all’ora come soglia minima inderogabile, ma strumento diverso utile a dare nuovo impulso al progetto attraverso il coinvolgimento diretto dei cittadini. Il partito punta a far ritornare la proposta in Parlamento dopo che l’ultimo tentativo di introdurre un salario minimo legale è naufragato con il voto da parte della maggioranza di governo di un maxi-emendamento per affossare il testo.
«L’introduzione del salario minimo – afferma il segretario provinciale del Pd, Omar Sarubbo – è una battaglia di civiltà che intendiamo proseguire con tutte le nostre forze. La destra non può fuggire in eterno dal confronto parlamentare e voltare le spalle a quanti, pur lavorando, versano in condizioni di povertà e fragilità. Per questo, dopo la grande adesione alla petizione degli scorsi mesi, siamo qui a proporre un Progetto di Legge di iniziativa popolare. La Federazione Provinciale del PD e tutti i Circoli territoriali si impegneranno al massimo nella raccolta firme fino a quando le retribuzioni, come recita la nostra Costituzione, non saranno sufficienti “ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”. Sotto i 9 euro l’ora non è lavoro, ma sfruttamento».
Alla previsione della soglia minima di 9 euro l’ora si aggiunge, come norma di accompagnamento, la richiesta di istituzione del “Fondo per il salario minimo”: «Per andare incontro ai datori di lavoro – spiega Sarubbo – chiediamo lo stanziamento di 100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024, 2025 e 2026. Ciò consentirà di contenere l’incremento dei costi del lavoro per le imprese, chiamate ad adeguare il trattamento economico minimo all’importo di 9 euro l’ora».
«Siamo pronti a scendere di nuovo nelle piazze e nelle strade per il salario minimo. In attesa di raggiungere le firme necessarie per presentare la Proposta di Legge di iniziativa popolare, – aggiunge il responsabile provinciale delle politiche per il lavoro del PD, Paolo Bovieri – abbiamo anche preparato una mozione per introdurre il salario minimo negli appalti pubblici dei singoli Comuni. Queste iniziative si inseriscono all’interno di un’articolata campagna che come Federazione Provinciale stiamo promuovendo a tutela del lavoro giusto e sicuro. Abbiamo recentemente sostenuto l’approvazione in più di 10 Comuni del “Protocollo per la regolarità e la sicurezza del lavoro negli appalti pubblici”, che introduce ulteriori controlli e misure di sicurezza sul lavoro per gli appalti pubblici superiori a 150mila euro. Per il lavoro giusto, sicuro e adeguatamente retribuito ci saremo sempre».
Le informazioni relative a date e luoghi della raccolta firme saranno disponibili e costantemente aggiornate sulle pagine social del PD provinciale e sul sito pdlatina.it.
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