“Ormai il sistema sanitario regionale è un
moribondo che Zingaretti e compagni tentano di rianimare con un’aspirina.
Sembra che non si rendano conto di quanto le strutture ospedaliere non
riescano a soddisfare le esigenze dei cittadini. I quali ormai si recano
direttamente fuori Regione per riuscire a trovare strutture in grado di dare
servizi e prestazioni in tempi brevi e in modo efficiente”. Lo ha dichiarato
in una nota Mario Abbruzzese consigliere regionale di Forza Italia del Lazio
e presidente della Commissione Speciale Riforme Isituzionali.
” L’offerta al cittadino è del tutto inadeguata alla richiesta e ai reali
bisogni delle migliaia di utenti che sono costretti quotidianamente a
ricorrere alle cure nel nosocomio cassinate. Una situazione di disagio che i
cittadini non sono più disposti a sostenere. Non è accettabile dover
scegliere a chi offrire l’unica lettiga disponibile, spostando i malati a
seconda di criteri insensati che mettono a rischio la salute ed espongono a
problemi anche il personale sanitario. I familiari dei pazienti vogliono
avere risposte serie e concrete, basta con promesse non mantenute e proclami
sbandierati ai quattro venti che restano nell’aria. A pagarne le spese sono
sempre i cittadini che si trovano a dover fare i conti con una sanità del
territorio che non sostiene le esigenze reali del bacino di utenza – aggiunge
– Tutto ciò succede comunque in tutte le province del Lazio senza il
presidente Zingaretti muova un dito. Presso il Santa Scolastica di Cassino,
infatti, dopo la tragedia della bimba morta, l’allarme sulle liste d’attesa
infinite per le visite pediatriche mancano anche le barelle e le sedie a
rotelle necessarie ad accogliere i pazienti che arrivano al pronto soccorso
con problemi di deambulazione o con traumi talmente forti da necessitare di
un posto per stendersi. Il Santa Scolastica, una struttura sanitaria
classificata come Dea di I livello è invece l’ultimo avamposto di una zona
di guerra, come molte strutture laziali. A Zingaretti piace solo immaginare,
peccato che ora i cittadini sono stufi e vogliono curarsi in modo consono”.