Il presidente, Nicola Zingaretti, ha visitato il reparto di dialisi e il cantiere del pronto soccorso dell’Ospedale San Camillo di Roma aperto in vista del Giubileo.
3,7 milioni il totale degli investimenti. In particolare la Regione investe circa 200mila euro per i lavori di adeguamento strutturale del Pronto Soccorso, 1 milione di euro per la realizzazione di nuovi 20 posti letto di Rianimazione e circa 2,5 milioni per l’ammodernamento tecnologico e le apparecchiature delle sale operatorie, del pronto soccorso e della rianimazione.
Al San Camillo il più grande centro pubblico per le persone in dialisi nel Lazio. Il nuovo centro è già attivo per i primi 22 posti e presto saranno a disposizione altri 19 posti: a regime, prima dell’apertura del Giubileo, i posti attivi saranno 41. Si tratta di un reparto moderno e all’avanguardia, dotato di nuove e moderne tecnologie dialitico-informatiche di monitoraggio elettronico di macchina e i pazienti sono assistiti secondo le più recenti procedure.
Il personale dell’ospedale aumenta di 104 unità. In particolare ci saranno 20 unità a tempo indeterminato, di cui 5 dirigenti e 15 operatori sanitari e 84 persone a tempo determinato di cui 24 dirigenti e 60 operatori sanitari.
Subito a regime i 20 posti letto in più in rianimazione previsti dal decreto sul riordino della rete ospedaliera. Un’azione fondamentale per una struttura come questa che si caratterizza per l’assistenza di alta intensità. Sempre al San Camillo, tra l’altro, apriranno anche altri reparti che vengono trasferiti dal Forlanini, come otorino laringoiatria, l’unità di cure residenziali intensive, oculistica, terapia del dolore, ortodonzia e odontoiatria pediatrica. Dal Forlanini al San Camillo arriveranno anche medicina nucleare e la sala donatori. “Era ed è giusto visitare i cantieri e raccontare cosa sta succedendo perché dopo il San Giovanni possiamo dire che anche al San Camillo stiamo voltando pagina – lo ha detto il presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: i direttori e il personale sanitario stanno facendo un miracolo negli ospedali di Roma, perché aprire e chiudere 12 cantieri così complessi è stato possibile solo grazie alla grande dedizione degli operatori”.