“Prendono per il collo l’infermiera: nei guai i parenti del paziente”. Il titolo di un articolo pubblicato ieri su un quotidiano romano fa riferimento ad un episodio del novembre 2018 avvenuto al pronto soccorso del policlinico Gemelli.
“Al di là della triste notizia di cronaca fa piacere sapere che il Gemelli ha formalizzato la costituzione di parte civile col duplice scopo di mostrare concreta vicinanza agli operatori ed ottenere un risarcimento economico sia per danno di immagine che per quelli patrimoniali considerato che l’infermiera successivamente si è assentata dal lavoro per una prognosi di dieci giorni.
Ed indubbiamente anche il titolo stesso dell’articolo, nella sua sinteticità, esprime un concetto che dovrebbe essere strettamente collegato con ogni aggressione ai medici e agli infermieri: chi aggredisce finisce in tribunale.
Sollecitiamo ulteriormente l’assessore alla sanità della regione Lazio a dare un riscontro alla nostra organizzazione sindacale che da tempo, tra le altre ipotesi, chiede fermamente che vengano dettate disposizioni urgenti per la denuncia d’ufficio da parte delle aziende in caso di aggressione ad un dipendente” – così in un comunicato Luciano Cifaldi segretario della Cisl Medici Lazio e Benedetto Magliozzi segretario Cisl Medici di Roma Capitale/Rieti.