Quasi due cittadini su dieci (il 17,7%) nel 2012 hanno chiamato il Tribunale del malato per casi di presunto errore medico, in crescita di un punto e mezzo rispetto al 2011 (16,3% delle segnalazioni). Il dato emerge dal XVI Rapporto Pit salute, presentato oggi a Roma al ministero della salute, secondo il quale c’è comunque una diminuzione di presunti errori diagnostico-terapeutici, passati dal (62,7% delle segnalazioni del 2011 al 57% del 2012). Si sbaglia diagnosi, almeno nelle lamentele dei cittadini, soprattutto nell’area oncologica, che rappresenta il 27,3% delle chiamate per presunti errori medici, dato in lieve aumento rispetto al 26,5% del 2011. La seconda area più segnalata per errori o malpractice resta l’ortopedia, che si attesta ad un 14,3% (ma rimane in testa per gli errori terapeutici, con il 32,1% delle segnalazioni) e a seguire l’area della ginecologia ed ostetricia con il 9,1% delle segnalazioni E lo scorso anno sono aumentano di molto le segnalazioni riguardanti le condizioni delle strutture sanitarie, passando dal 15% del 2011 al 23% del 2012. È un dato preoccupante, considerato che l’anno scorso avevamo addirittura registrato una lieve flessione, mentre sono ‘stabili’ (intorno al 12%) le segnalazioni sulle disattenzioni del personale sanitario, ovvero tutti quei comportamenti che, pur non avendo causato un danno, rappresentano procedure incongrue e potenzialmente rischiose. Una delle aree nelle quali si riscontrano casi di mal practice risulta essere anche l’utilizzo di protesi difettose. Si tratta del 3,4% dei casi, in particolare relativi a protesi mammarie e protesi d’anca.