“In merito alla decisione del Consiglio dei ministri di impugnare la legge regionale concernente “Disposizioni in materia di assunzione di personale nelle aziende e negli enti del servizio sanitario regionale”, approvata dal consiglio regionale ad aprile 2017, credo sia fondamentale effettuare alcune precisazioni al fine di evitare inutili allarmismi. La legge 4 del 2017 è formata da due articoli. Il primo riguardante “Assunzione di personale nelle aziende e negli enti del servizio sanitario regionale”, e il secondo riguardante l’entrata in vigore. L’eccezione sollevata dal Consiglio dei ministri concerne solo la parte riguardante (lettera b dell’articolo 1) l’eventuale prossima assunzione, in via ordinaria, di personale sanitario non impiegato nelle aziende sanitarie regionali attraverso processi di esternalizzazione, non considerandolo conforme alla normativa statale in materia di concorsi nelle Aziende del Servizio Sanitario pubblico, in contrasto con i principi fondamentali in materia di “tutela della salute”, in violazione dell’art. 117, terzo comma, della Costituzione. Nessuna eccezione è stata sollevata, invece, per la parte (lettera a) e c) dell’articolo 1) inerente la rimozione degli ostacoli normativi, di natura regionale, all’attuazione delle norme di salvaguardia introdotte dal legislatore nazionale, per consentire la stabilizzazione di precari impiegati nelle Asl di Latina e del Lazio in base al DPCM di marzo 2015. Non si tratta di passaggi irrilevanti ma fondamentali che credo sia giusto chiarire per non gettare nello sconforto tutti quei medici, infermieri e tecnici che senza adeguata informazione rischierebbero di cadere, di nuovo, nel limbo dell’incertezza. Abbiamo lavorato in questi mesi perché un diritto legittimo non venisse negato. Continueremo a farlo convinti che la nostra sanità, i nostri ospedali abbiano bisogno di personale capace di dare assistenza efficiente ed efficace ai pazienti. Ci aspettavamo che a fare chiarezza su questa notizia appresa qualche giorno fa fosse il presidente Zingaretti che, invece, come al solito ha preferito alle proprie responsabilità il silenzio. E proprio di fronte a questa inerzia, anche in qualità di co-presentatore di questa legge, ho ritenuto giusto nel rispetto di circa seicento professionisti intervenire e dare risposte a chi, per i sacrifici che compie ogni giorno, non merita di essere ignorato”.
Lo dichiara in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone