Il tavolo del Mef e del Ministero della Salute ha dato l’ok alla proposta dei piani operativi 2013/2015 per la sanità del Lazio con alcune prescrizioni che verranno recepite nel nuovo decreto commissariale entro fine mese, pertanto da oggi c’è il via libera ai piani operativi presentati dalla Regione. Si tratta di 10 punti che rappresentano una autentica rivoluzione per la sanità laziale:
- Primo tra tutti è il pareggio di bilancio a fine del 2015. Si punta infatti ad ottenere un risultato che sarebbe storico grazie a tre interventi principali: il ricalcolo della popolazione censita dall’Istat, che porterà a un aumento del finanziamento nazionale quantificabile tra i 300 e i 400 milioni di euro, il taglio agli sprechi nell’acquisto di beni e servizi grazie alla Centrale Unica degli acquisti (278 milioni di euro risparmiati) e infine la razionalizzazione della spesa farmaceutica per circa 61 milioni di euro.
- Il secondo punto è rappresentato dallo sblocco del turnover, le deroghe al blocco delle assunzioni aumentano dal 10% al 15% dei fuoriusciti nell’anno precedente, con una maggiore flessibilità nella mobilità di corto e medio raggio e con la riorganizzazione della rete.
- Il terzo punto riguarda i nuovi investimenti per l’integrazione sociosanitaria: in un quadro di razionalizzazione della spesa, la Regione Lazio ha fatto un investimento di 31 milioni di euro per il potenziamento della sanità territoriale e di questo specifico settore.
- Al quarto punto è stata inserita la razionalizzazione della spesa senza tagliare l’assistenza: attualmente infatti la spesa ospedaliera pesa per il 53% su quella totale della sanità laziale (contro una media nazionale del 44%). La riqualificazione delle rete ospedaliera porterà a una diminuzione delle spese. L’intervento sul disavanzo delle aziende ospedaliere non intende tagliare servizi, ma agire su una razionalizzazione dei costi di gestione, sulla riduzione della degenza media e sull’adozione del modello week-hospital.
- Il quinto punto prevede l’abolizione delle macroaree con il conseguente potenziamento della sanità nelle province del Nord e del Sud del Lazio, entro il 2016 è prevista anche l’attivazione del nuovo Ospedale dei Castelli.
- Il sesto punto prevede una nuova mission per il San Filippo Neri e per il Cto.
- Il settimo punto riguarda il potenziamento della medicina d’urgenza e della terapia intensiva con la riorganizzazione della rete cardiologica, della rete trauma e neurotrauma grave, della rete ictus e di quella perinatale.
- L’ottavo punto riguarda l’attivazione delle Case della Salute in tutto il Lazio.
- Il nono punto la semplificazione della governance e relativo taglio alle poltrone. E’ prevista infatti la fusione tra Asl Roma A e Asl Roma E, oltre all’accorpamento dello Spallanzani con l’Ire-Isg in un’unica direzione generale, sanitaria e amministrativa. Prevista pure la chiusura dell’Agenza dei Trapianti (risparmio quantificato in circa 5 milioni di euro).
- L’ultimo punto concerne la revisione complessiva delle regole di funzionamento del sistema che interverrà sulle norme di gestione, sui criteri di remunerazione, con maggiori controlli e trasparenza. Gli obiettivi sono la definizione di budget biennale, i pagamenti a 90 giorni, il potenziamento del sistema dei controlli e il rafforzamento della trasparenza e dell’Open data con un nuovo portale”.
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