“Esprimo grande soddisfazione per l’approvazione all’unanimità dell’ordine del giorno alla PL 194, presentato dal sottoscritto, che impegna di fatto l’amministrazione Zingaretti a eseguire la sentenza del Consiglio di Stato n. 8608/2019 emessa nel dicembre scorso e a mettere in atto una campagna di informazione e comunicazione volta a portare a conoscenza di enti e strutture competenti, nonché degli utenti interessati, del contenuto della medesima pronuncia.
Si tratta di una sentenza dal forte e positivo impatto sull’utenza, perché con la decisione presa dai giudici si sancisce il fatto che ai malati psichiatrici non può essere chiesta una compartecipazione alle spese.
Mi preme sottolineare che l’ordine del giorno ha visto il parere favorevole dell’assessore al Bilancio Alessandra Sartore. La stessa ha annunciato l’intenzione della giunta di eseguire la sentenza, attraverso un’informativa la porterà a conoscenza di soggetti interessati, associazioni, Comuni e Asl. Contemporaneamente ha annunciato il conseguente impiego di risorse finanziarie.
Nella pronuncia inoltre si afferma che ‘le prestazioni socio-riabilitative rientrano tra quelle a carattere ‘socio-sanitario’ (quindi non puramente assistenziale), nelle quali la componente sanitaria non è nettamente distinguibile da quella sociale; pertanto, tali prestazioni non possono gravare sul cittadino’.
I giudici affermano che ‘l’attuazione delle politiche di rientro dal disavanzo non può che coniugarsi con la necessaria salvaguardia dei livelli essenziali di assistenza poiché, come più volte chiarito da questa sezione, la ratio profonda ed essenziale che anima il procedimento del Piano di Rientro è proprio la garanzia del rispetto dei livelli essenziali e la loro sostenibilità nel futuro’.
Occorre in particolare aiutare i meno abbienti, le persone svantaggiate e i loro familiari. Le prestazioni socio-riabilitative non possono gravare interamente sui cittadini, occorre una revisione del sistema della partecipazione alla spesa sanitaria e delle esenzioni, eliminando le barriere per l’accesso ai servizi in linea con i principi di equità e universalismo.
La pronuncia di fatto ribadisce che la materia è rimessa alle fonti di rango statale e non può costituire oggetto della normativa regionale. Con questa sentenza si annulla la normativa regionale non conforme al quadro legislativo nazionale di riferimento, e diventa necessario quanto prima, fornire alle strutture interessate e agli utenti la massima informazione possibile”. Lo dichiara in una nota Giuseppe Simeone capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale del Lazio e presidente della commissione Sanità, politiche sociali, integrazione sociosanitaria e welfare