lunedì 25 Novembre 2024,

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Sanità Laziale e polemiche

scritto da Redazione
Sanità Laziale e polemiche

SANITÀ, ZINGARETTI: CE L’ABBIAMO FATTA, NEL 2017 SARANNO ASSUNTI
IN 1.900

Moderna ed efficiente? “No, però la sanità nel Lazio è stata commissariata dieci anni fa. Ora siamo nella fase della ricostruzione. Nel 2013 nel Lazio furono assunte 60 persone, nel 2016 sono state  700 e nel 2017 saranno 1.900 perché il governo visto che i conti sono in ordine ci ha autorizzato a farlo. Finalmente ce l’abbiamo fatta”. Così il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti intervistato da Radio Vaticana.

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SANITÀ, MINISTERO: DECRETO SU NUOVI LEA STA SEGUENDO ITER

“In merito all’annuncio di una doppia
interrogazione dei Deputati del Movimento cinque stelle, si precisa che il
DPCM sui nuovi LEA, firmato lo scorso 22 dicembre dal Ministro della Salute
Beatrice Lorenzin, seguendo l’iter è stato firmato anche dal Ministro
dell’Economia Pier Carlo Padoan. Il completamento dell’iter avverrà con
la firma da parte del Presidente del Consiglio e, dopo la registrazione di
rito della Corte dei Conti, ci sarà la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Si precisa inoltre che il DPCM sui nuovi livelli essenziali di assistenza non
necessita di esame da parte del Consiglio dei Ministri”. Lo rende noto il
Ministero della Salute.

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SAN CAMILLO, SINDACATI: RISOLTA VERTENZA, LAVORATORI SGS RIASSUNTI

Risolta la vertenza  S.Camillo: nella serata di
ieri si è conclusa la protesta dei 21 lavoratori dipendenti della Società
Sgs licenziati a novembre scorso con la motivazione di una riduzione dei
servizi da effettuarsi all’interno del nosocomio romano. I lavoratori
supportati dalle organizzazioni sindacali erano saliti per protesta sul tetto
dell’ospedale e ci sono restati 55 giorni compresi Natale e Capodanno
rivendicando il diritto al posto di lavoro. Ieri sera finalmente l’accordo
sindacale dove la SGS ritira i licenziamenti riassumendo tutti e 21 i
lavoratori alle stesse condizioni precedenti. Una bella pagina sindacale, una
bella giornata per i lavoratori e le loro famiglie che tornano a guardare al
futuro con più serenità, un buon viatico anche rispetto all’accordo sul
codice degli appalti della Regione Lazio recentemente siglato”. Così in una
nota i Segretari Generali della Cisl del Lazio, della Cisl di Roma Capitale
Rieti e della Fisascat Cisl di Roma Capitale Rieti, Andrea Cuccello, Paolo
Terrinoni e Carlo Costantini.

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SANITÀ. FAZZONE: STABILIZZARE PRECARI ASL LATINA

“L’esclusione dal processo di
stabilizzazione avviato dalla Regione Lazio dei precari che da
decenni operano nella sanita’ pontina e’, a dir poco,
inaccettabile. Tanto quanto vergognoso e’ il fatto che
sull’accaduto il presidente della Regione Lazio abbia fatto
calare il piu’ assordante silenzio. In questo contesto ho
presentato una interrogazione urgente, ai ministri della Sanita’,
per gli Affari Regionali e Autonomie, del Lavoro e delle
Politiche sociali e per la Semplificazione e la Pubblica
Amministrazione, per chiedere quali siano le ragioni ed i criteri
in base ai quali la Regione Lazio abbia ritenuto di escludere i
precari della Asl di Latina dal processo di stabilizzazione. Ho
chiesto con quali provvedimenti e azioni  intendano intervenire,
anche nei confronti del commissario ad acta, Zingaretti, per
tutelare il diritto al lavoro stabile dei precari della Asl di
Latina ingiustamente esclusi dalla possibilita’ di stabilizzare
un rapporto di lavoro che di fatto non puo’ che ritenersi
consolidato. Nonche’ di valutare se le decisioni e gli atti
conseguenti adottati in palese violazione del dettato
costituzionale, e non solo, non impongano la revisione del
decreto a firma di Zingaretti, del 23 dicembre 2016, ponendo
rimedio all’illegittima ed ingiusta esclusione dei precari
dell’Asl di Latina dal processo di stabilizzazione. L’esclusione
dei soli precari della Asl di Latina viola il principio di
eguaglianza costituzionalmente garantito. Crea una ingiusta ed
illegittima disparita’ di trattamento con i precari, aventi
identici requisiti, ‘piu’ fortunati’ delle altre Asl del Lazio a
cui e’ stata ammessa la stabilizzazione. Ed apre, di fatto, la
strada non solo ad una mobilitazione dei ‘precari’, come palesato
anche dagli ultimi articoli di stampa, con conseguente
interruzione delle prestazioni sanitarie ad esclusivo danno di
incolpevoli utenti, ma anche ad un contenzioso giudiziario volto
all’indubbio accertamento del sacrosanto diritto dei precari
esclusi alla stabilizzazione ex legge 208/2015 con ulteriore
aggravio di spese a carico della finanza pubblica”.
Cosi’ in un comunicato il coordinatore regionale di Forza Italia
Lazio, Senatore Claudio Fazzone. Continua Fazzone: “Il decreto di

Zingaretti omettendo di assegnare alla Asl di Latina risorse per
la stabilizzazione dei precari condanna, infatti, queste
professionalita’ al limbo. Si tratta di centinaia di medici ed
infermieri che in questi anni, nonostante lo stato di precarieta’
dato dalla durata a termine dei contratti, hanno garantito con
diligenza e passione l’erogazione dei servizi, l’efficienza delle
prestazioni e un’assistenza degna delle esigenze dei cittadini.
Senza considerare che la mancata stabilizzazione si pone in
contrasto con la sentenza della Corte di Giustizia Europea, del
26 novembre 2014, con cui l’Italia e’ stata condannata per
l’abuso di contratti a termine ponendo le basi giuridiche per la
stabilizzazione di tutto il personale precario della pubblica
amministrazione e, quindi anche del comparto sanita’. Il tutto in
una situazione, quella in cui versa la sanita’ nel Lazio e nella
provincia di Latina, dove le croniche lacune superano di gran
lunga i servizi. In cui gli ospedali sono oggetto di
strumentalizzate promesse che, nei fatti, si traducono in
costanti depotenziamenti e sottrazione di servizi ai cittadini
come evidenziano le quotidiane e strutturali emergenze che
caratterizzano tutti gli ospedali della provincia di Latina, dal
Santa Maria Goretti fino al San Giovanni di Dio di Fondi,
passando per il Dono Svizzero di Formia e il Fiorini di
Terracina. Strutture che stentano a sopravvivere a causa della
carenza di personale, nella disorganizzazione dei servizi, dei
tagli costanti a cui sono sottoposti. Anche in questa occasione
si fa finta di non vedere. Non trovare una soluzione concreta ai
disagi che il personale degli ospedali e i cittadini vivono ogni
giorno e’ un atteggiamento ingiustificabile. I precari vanno
stabilizzati. Le prestazioni garantite. Su questo siamo
irremovibili, pronti a dare tutto il nostro supporto a coloro che
ingiustamente sono privati dei propri diritti”, conclude.

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