“In questi giorni si continua a parlare del rischio di smantellamento delle sedi di continuità assistenziale che finanche a eliminare al fragile allettato il servizio a domicilio. Scorrendo i dati relativi a quello che è successo negli ultimi anni si vede che negli ultimi 10 anni le sedi di guardia medica sono passate da 3.066 a 2.881 di oggi in tutt’Italia. Se nelle altre regioni l’accaduto è passato più o meno sotto silenzio la Regione Lazio deve invece salvaguardare in il ruolo della guardia medica e potenziarne l’utilizzo”. Lo dichiara il presidente di Assotutela Michel Emi Maritato che specifica: “il motivo principale di questa nostra battaglia sta nel fatot che mentre la Regione cerca di deospedalizzare i pazienti per assisterli meglio sul territorio, si impoverisce quest’ultimo tagliando presidi di salute e medici. Le regioni tagliano perché considerano il numero di interventi medio di ciascun medico e se è inferiore a una certa soglia immaginano che gli operatori siano troppi e il lavoro da fare poco. Non è così sono impegni gravosi e non solo in numero. Piuttosto bisogna tenere presente che spesso è proprio la guardia medica ad occuparsi di primo soccorso in tempo reale, prima ancora del 118”. “Nella nostra Regione ci appelliamo al governatore Zingaretti per mettere fine ai tagli lineari e potenziare i servizi di continuità assistenziale a partire dalla Case della salute che ci sembra stentino parecchio a decollare motivo per cui bisogna fornire ai pazienti del Servizio sanitario regionale dei servizi aggiuntivi e di supporto per le loro patologie. Ricordiamoci – conclude Maritato che la nostra regione vanta un 35 per cento di cittadini anziani, disabili e con necessità assistenziali importanti. Per questo l’amministrazione regionale deve agire a loro difesa e tutela”.