Per accorciare le liste d’attesa bisogna iniziare col liberare il Recup, il centralino regionale delle prenotazioni sanitarie, dalle richieste di prestazioni che possono essere fissate direttamente dal medico o fanno parte degli screening. Serve inoltre un maggior coinvolgimento dei privati nelle prestazioni messe a disposizione del Recup, ma nell’ambito del “governo del sistema“, cioé sulla base delle necessità complessive e non a discrezione delle strutture, ovvero “per le prestazioni che sono necessarie al sistema e non per quelle che loro pretendono di fare”. E’ quanto è emerso al termine di una riunione che si è svolta oggi in Regione Lazio tra i direttori delle Asl e degli ospedali regionali e la dirigenza di via Cristoforo Colombo, rappresentata da Flory De Grassi, direttore della programmazione sanitaria. E dall’Asl Roma A è arrivata una proposta, già sperimentata da loro con successo: se si interviene a monte sull’appropriatezza delle prestazioni, le attese calano. “La riunione è andata bene – ha spiegato al termine del tavolo, durato circa un’ora, Alessandro Cipolla, commissario della Asl Roma D – C’erano delle linee guida non completamente applicate e dunque c’é stato un loro rinvigorimento”. L’idea è “intervenire sui percorsi e scaricare su di essi le prestazioni che oggi fanno riferimento alle liste d’attesa. Distinguere cioé le prestazioni che devono essere date con appuntamenti presi direttamente dal medico con quelle che rientrano nel Recup, ed evitare dunque di allungare le liste d’attesa con prestazioni che possono essere prese direttamente dal medico. L’altro punto è inserire le prestazioni già previste negli screening, e quindi nella prevenzione, ed evitare che esse rientrino nel discorso delle liste d’attesa. Per esempio – ha detto ancora Cipolla – le mammografie dello screening vanno inserite nel percorso di mammografia e quindi essere già prenotate automaticamente da chi si occupa dello screening così da evitare che i pazienti rientrino nel percorso del Cup“. Gli effetti di queste politiche, secondo il dirigente, “saranno a medio termine: noi ci stiamo lavorando da subito“.