“Voglio dirlo chiaramente: dopo questo decreto, per i cittadini non cambierà assolutamente nulla. Il loro rapporto con il medico, e quindi con le cure e gli screening necessari alla loro salute resterà inalterato. A non essere più eseguiti saranno soltanto gli esami che non servono al paziente e costituiscono fonte di sprechi e abusi“. Lo ha detto, intervenendo a Voci del Mattino, Radio1 Rai, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, a proposito del provvedimento sull’appropriatezza prescrittiva. “C’è stata disinformazione su questo punto e mi dispiace moltissimo perché sulla pelle, sulla salute dei cittadini non si scherza. Questo decreto combatte gli abusi che, sommati fra loro, vanno a costituire la cifra di 13 miliardi di euro, una cifra talmente elevata che certo non basterà un anno per riportarla sotto controllo. Faccio un esempio personale – ha aggiunto il ministro Lorenzin – mia figlia piccola ha spesso dei rigurgiti, vomito, sintomi che indubbiamente preoccupano una madre, che sia ministro o no. Sono andata dal pediatra e lui mi ha detto: se vuole facciamo una ecografia ma io so già che cos’ha: il reflusso. Pertanto non sottoponiamo la piccola a un’analisi che non serve; continuiamo la cura e vediamo. E’ quello che stiamo facendo, evitando così lo stress per la bambina di andare in ospedale e facendo risparmiare allo Stato 150 euro. Se moltiplichiamo questa cifra per centinaia di migliaia sdi casi, ecco che si va a formare uno spreco davvero consistente. La ‘appropriatezza’ è questa“.
“Voglio aggiungere – ha spiegato ancora il ministro – che non esistono 208 esami cancellati. Sono esami che verranno effettuati solo laddove ne esista davvero la necessità. Per dire, se ho il mal di gola, non chiedo al medico di farmi fare una tac. Ma sia chiaro: se il medico ritiene che un’analisi debba essere fatta per valutare meglio le condizioni del paziente, oppure se questa stessa può essere utile per prevenire una malattia, la prescrive e non deve giustificarsi con nessuno. Noi combattiamo solo gli sprechi. Perfino qualora il medico prescriva un esame apparentemente macroscopico, basta semplicemente che ne motivi la richiesta. Questo perché ogni persona, ogni paziente è diverso dall’altro e, sulla base di valutazioni scientifiche, il medico può agire in modo diverso. Ma tutto questo è contenuto nel decreto. Sia la specificità e soggettività di ogni paziente, sia la piena responsabilità e libertà di ogni medico nell’esercizio delle sue funzioni. Ribadisco – ha detto Lorenzin a Voci del Mattino – per i cittadini e per i medici non cambia nulla, anzi spero che questo provvedimento, unitamente a quello sulla responsabilità degli operatori sanitari che stiamo discutendo alla Camera, aiuti tutti i medici ad acquisire la consapevolezza che non vi è alcun intento punitivo o peggio persecutorio nei loro confronti. Li vogliamo aiutare ad assumersi la piena responsabilità dell’indirizzo clinico ma in modo che si vada di pari passo con la sostenibilità dell’intero sistema. L’ho detto ai sindacati dei medici, quando ci siamo riuniti l’ultima volta: io mi farò carico, attraverso la Conferenza Stato-Regioni, di una omogenea e corretta applicazione del provvedimento su tutto il territorio nazionale ma si consideri che l’appropriatezza è una cosa sacrosanta, ribadita in tutti i testi scientifici moderni e applicata in tutti i Paesi occidentali.“