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Sanità: migliorano i conti (forse)

scritto da Redazione
Sanità: migliorano i conti (forse)

Va avanti l’impegno della Regione per migliorare i conti della sanità aumentando allo stesso tempo la qualità dei servizi per i cittadini. Il lavoro portato avanti in questi due anni è stato scandito da alcune tappe fondamentali, in cui l’azione della Regione si è armonizzata con alcune importanti innovazioni sul sistema sanitario nazionale.
A marzo 2013 il primo tavolo di rientro della nuova legislatura. La Regione Lazio veniva bocciata da oltre un anno dal tavolo tecnico che verifica del piano di rientro dal deficit sanitario, e proprio per questo i fondi erano bloccati. Le prime riforme promosse dalla nuova legislatura hanno comportato già con il primo tavolo lo di risorse per 540 milioni.
Ecco le altre tappe fondamentali di questo percorso. A luglio 2014 la Regione ha provveduto ad adottare i programmi operativi e sempre a luglio 2014 c’è stata anche la firma del patto per la salute tra regioni e governo. Ad agosto, invece, è stato definito il regolamento nazionale che ha definito gli standard per l’assistenza ospedaliera. A novembre 2014, poi, la definizione della nuova rete ospedaliera, ad aprile 2015 la firma degli atti aziendali, e ieri, infine,  il via libera dal tavolo tecnico sul piano di rientro.
In un anno dimezzato il disavanzo, è un fatto storico. Il disavanzo del 2014 è pari a 367 milioni di euro. Significa che in un anno è stato dimezzato, passando dai 669,6 milioni di euro a 356 milioni di euro. Al via quindi una nuova fase per dare nuovi servizi ai cittadini e per far funzionare a pieno regime la sanità che in questi due anni è stata completamente riorganizzata.
Ripartono le assunzioni. A causa del commissariamento dal 2007 a oggi la sanità del Lazio ha perso 8.000 unità, oltre 2.000 contratti a tempo determinato. La Regione ha dato un segnale importante, facendo ripartire le assunzioni. Con il miglioramento dei conti sarà finalmente possibile porre fine al blocco del turnover e siamo pronti a dare il via alla stabilizzazione dei precari.
Tutto questo vuol dire: nuovi concorsi, certezza per i lavatori, e servizi migliori per i cittadini. Dal 2° semestre 2015 si passa dal 15% al 30% delle deroghe sul turnover, significa che prima si potevano assumere 15 persone su 100 che andavano in pensione, oggi 30. Nel 2016 sarà avviato un piano triennale per la stabilizzazione dei lavoratori a tempo determinato, e sul percorso di stabilizzazione la Regione ha firmato un importante protocollo con le organizzazioni sindacali.
Conti in ordine e più servizi. Quella avviata dalla Regione è una vera e propria  rivoluzione nel sistema sanitario regionale, che sta andando avanti in tanti modi: con il riequilibrio dell’offerta sanitaria sul territorio, con le cinque reti tempo dipendenti: emergenza, ictus, cardiologica, trauma, perinatale. E poi sono state avviate anche le reti specialistiche oncologiche, già è partita quella di senologia e presto saranno pronte le altre. Ma non solo: tra le tante sono state aperte 7 Case della salute e 17 poliambulatori a Roma il sabato e la domenica e nei festivi per garantire la continuità assistenziale ai cittadini. “Finalmente il Lazio vede la luce in fondo al tunnel, che si ingrandisce, e questo grazie ad uno sforzo collettivo – lo ha detto il presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: non è merito di una persona, ma di un collettivo che si è messo a remare finalmente dalla stessa parte. La conferenza stampa di oggi è per raccontare un percorso e le nuove sfide di quella che definirei, dopo il giro di boa di ieri, la seconda fase della sanità del Lazio“. “Si chiude non il commissariamento ma la fase di programmi operativi 2013/15 e si apre una seconda fase. Una nuova stagione dei programmi operativi che ha alle spalle una maggiore capacità della Regione di controllare i conti, una condizione di partenza migliore rispetto ai precedenti programmi 2013/15 e l’assunzione di quelle due sfide contenute nel patto per la salute: un’attenzione ai processi di governance e al rispetto dei livelli essenziali di assistenza“- è il commento del subcommissario alla sanità, Giovanni Bissoni.

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