“Se non fosse che, purtroppo, stiamo parlando della vita dei cittadini l’unica cosa che verrebbe da dire rispetto allo stato della sanità nella provincia di Latina è “continuiamo a farci del male”. Il presidente della Regione Lazio continua a dire che questo sarà l’ultimo anno di passione e di sacrifici per i cittadini. Continua a sottolineare che il 2016 si aprirà con una Regione fuori dal deficit sanitario. Ma dimentica di dire che questo non significa che le tantissime lacune che si sono accumulate in questi anni potranno essere risolti con la bacchetta magica. Ripianare il debito sanitario, ed uscire dalla fase di commissariamento, sarebbe un risultato ottimo, nessuno lo discute. Tuttavia Zingaretti avrebbe il dovere di essere onesto con i cittadini e di dire loro che anche con il ritorno ad una gestione ordinaria non sarà possibile fare miracoli. Lo stesso sblocco del turn over, con la conseguente assunzione del numero di medici, infermieri e tecnici necessari a coprire il fabbisogno organico degli ospedali del nostro territorio potrà avvenire solo in modo graduale altrimenti si rischierebbe un nuovo default. Tutti fattori che impongono già oggi, una programmazione attenta ed oculata degli interventi da effettuare in modo da rendere progressiva la risoluzione dei problemi anche sul piano economico. Oggi sono solo la professionalità e l’impegno dei medici e di tutto il personale che con enormi sacrifici personali, e in assenza di misure strutturali che consentano di evitare la costante emergenza delle strutture, stanno garantendo una adeguata assistenza ai pazienti. Uscire dal commissariamento non è la soluzione di tutti i mali se sin da ora, in realtà siamo già in ritardo, non si effettuano tutti i passaggi necessari per migliorare i servizi sia sul piano della qualità che della quantità e quindi dell’efficienza. Purtroppo, la percezione che i cittadini hanno della sanità nella provincia di Latina e nel Lazio è altro rispetto a quella decantata da Zingaretti e da tutti il centrosinistra. Il primo ostacolo che si doveva abbattere era quello delle liste di attesa per gli esami clinici e diagnostici. Ostacolo che non solo non è stato eliminato ma ha aumentato il suo peso sui cittadini. Gli appelli delle persone che sono impossibilitate ad effettuare esami diagnostici nelle strutture del nostro territorio aumenta ogni giorno. Quello che lascia allibiti è che da gennaio 2014, mese di entrata in vigore del nuovo piano di abbattimento delle liste di attesa, nulla è cambiato. Ed anzi, tutto è peggiorato. Lo dimostra il fatto che qualche giorno fa Anna, una signora residente a Formia, in via E. Fliberto, affetta da osteoporosi, mi ha raccontato che si è recata alla Asl per effettuare una MOC alla colonna lombare e al femore e che la prima data disponibile per la prenotazione è il 25 maggio 2016. Questo significa che dovrà attendere 365 giorni, un anno, per avere un esame fondamentale per procedere alla diagnosi e alla somministrazione della cura necessaria ad arginare una patologia che potrebbe essere invalidante. Un’altra signora, Angela, sempre di Formia, che deve effettuare una mammografia, anche questa determinante per prevenire patologie gravissime come il tumore al seno e per monitorare i noduli, si è sentita rispondere dalla Asl di Latina che le prenotazioni sono sospese fino a data da destinarsi e che l’unica strada è rivolgersi ad un privato o ad una struttura della regione Campania. Una vergogna che Zingaretti e il direttore generale della Asl di Latina continuano a voler ignorare venendo meno al loro compito primario che era e resta quello di dare risposte rapide ai cittadini e ai pazienti che continuano, ingiustamente a pagare, per servizi che restano inaccessibili. Questa costante presa in giro deve finire. Zingaretti ascolti i suoi cittadini e smetta di lasciarli soli”. Lo dichiara in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone.