“No alla ‘black list’ sulle prestazioni perché si produrranno conflitti con i pazienti, abusi interpretativi da parte delle aziende sanitarie e delle Regioni. Quindi un forte contenzioso amministrativo e spesso giudiziario“. Lo afferma in una nota Mirella Triozzi, segreteria nazionale del Sindacato dei medici italiani (Smi), presente ieri all’incontro tra i rappresentanti dei medici e il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, per la presentazione della bozza del decreto ministeriale sull’appropriatezza prescrittiva.
“Se la premessa è sbagliata, le conclusioni non possono che essere sbagliate – aggiunge Triozzi – La lotta all’inappropriatezza deve avere come obiettivo la fonte principale di sprechi, che è la disorganizzazione dei servizi, causa di ricoveri ed esami inutili. Non ci sottrarremo a fare delle osservazioni al documento consegnato dal ministro Lorenzin, ma la nostra richiesta sarà chiara: no alla black list sulle prestazioni, così come sui farmaci. Scelte come questa producono conflitti con i pazienti, creano confusione, possibili abusi interpretativi da parte delle aziende sanitarie e delle regioni, quindi un forte contenzioso amministrativo e, spesso giudiziario“.
“I medici devono poter continuare a poter fare il proprio lavoro, liberamente – conclude la sindacalista – Senza ricatti, senza essere sotto la minaccia di una ritorsione economica. Al Governo, invece, spetta l’onere di definire l’erogabilità delle prestazioni, deve avere il coraggio di dire la verità, di dire ai cittadini che da domani dovranno pagare ciò che fino ad ora hanno avuto gratuitamente. Così, invece, è un modo ‘ipocrita’ e dissimulato di tagliare servizi“.