Sono oltre 12 mila le denunce di sinistri in Sanità nel 2012, misurati nelle sole strutture pubbliche; un dato che presenta un andamento sostanzialmente stabile negli ultimi tre anni. Il dato è il risultato dell’Indagine sui sistemi regionali di gestioni sinistri, recentemente realizzata dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari (Agenas), che gestisce l’Osservatorio nazionale sui sinistri, e pubblicata sulla rivista Monitor, trimestrale dell’Agenas. “E’ necessario affrontare la complessa vicenda della responsabilità professionale in sanità – sottolinea Giovanni Bissoni, presidente di Agenas, nell’editoriale di Monitor – tenendo assieme, con rigore e giustizia, i tre attori coinvolti: i cittadini, che hanno diritto ad un indennizzo nel rispetto dei criteri di trasparenza, di equità e di rapidità; i professionisti, che devono esercitare la propria attività in un ambiente favorevole e con la serenità necessaria; il servizio sanitario, che deve garantire queste condizioni nel rispetto della sostenibilità finanziaria, della trasparenza, della responsabilità generale, evitando, quindi, soluzioni pasticciate che addossano al Servizio sanitario nazionale tutte le contraddizioni di un sistema, senza un quadro normativo certo come molti altri Paesi si sono, invece, dati“. Si stima, rileva l’indagine, che il sistema assicurativo, fra ciò che pagano le aziende (considerando solo i costi sostenuti dalle aziende pubbliche) e i costi sostenuti dai professionisti, abbia un valore calcolato intorno al miliardo di euro. A ciò vanno aggiunti gli indennizzi liquidati o per gestione diretta o per franchigia, che ormai, sottolinea Monitor, coprono interamente circa l’85% dei sinistri.