«Il presidio ospedaliero centro nella provincia di Latina va difeso. La presenza dei sindaci del comprensorio a Roma è un’azione forte davanti a scelte regionali che, in una logica solo romanocentrica, rischiano di far saltare la qualità del vivere nelle province laziali ed in particolare nell’area centrale della provincia pontina. Registriamo anche che i primi cittadini e i rappresentanti dei Comuni del Comprensorio Centro, in attesa di avere un incontro con il presidente da tempo e soprattutto di una qualsivoglia risposta in merito, sono stati ricevuti ieri non da Zingaretti, come commissario ad acta della sanità del Lazio, ma da un funzionario della segreteria. Lo stesso funzionario ha registrato le difficoltà anche per le assunzioni in deroga. Le risposte ottenute in questa occasione sono sommarie ed allarmanti. Si continuano ad anteporre i tagli lineari alle esigenze dei cittadini, le riorganizzazioni alla tutela delle eccellenze che nei presidi di Fondi e Terracina sono presenti. Anteporre il piano di rientro e uno scarica barile di responsabilità al diritto alla cura è gravissimo. Una situazione paradossale che deve trovare non prese d’atto delle condizioni vigenti ma il coraggio di scelte fermo restando tutte le criticità finanziarie in cui versa il sistema sanitario laziale. Personalmente esprimo vicinanza alle comunità interessate ed ai sindaci con cui intendo attivare una battaglia per un confronto diretto e reale con Zingaretti. Logiche di meccanicismi finanziari sono esattamente quello che serve a far lievitare le spese a fronte della negazione dei servizi minimi di salute e a negare il diritto alla salute di circa 150 mila cittadini».