“Nella riunione della conferenza sanitaria locale svoltasi nella giornata di ieri a Latina si è consumata l’ennesima farsa. E’ stata disposta la convocazione dell’organismo senza che vi fossero i documenti inerenti la modifica dell’atto aziendale dell’Asl di Latina. In sostanza i sindaci non potevano fare proposte e/o osservazioni su questo atto. Siamo davanti ad una vicenda davvero inconcepibile.
Sottolineo che la Conferenza sanitaria locale è un’istituzione seria. Viene disciplinata dagli articoli 12 e 13 della legge regionale n. 18/1994, ai sensi di quanto previsto dall’articolo 3, comma 14, del D.Lgs n. 502/1992 e dalla legge regionale 10 agosto 2016, n. 11.
E’ attraverso tale Conferenza che le istituzioni locali, al fine di soddisfare le esigenze dei cittadini, concorrono alla definizione degli indirizzi e della programmazione delle attività sanitarie e socio-sanitarie.
Come specifica il DCA 259/2014 al punto 11, la proposta di atto aziendale e/o modifica dello stesso è adottata dal direttore generale con atto deliberativo, previo parere del Collegio di Direzione e soprattutto previa consultazione della Conferenza dei Sindaci.
La convocazione della conferenza spetta al presidente, ovvero il sindaco di Latina, essedo il Comune capoluogo. Ebbene in tale convocazione mancava l’atto aziendale modificato sul quale i sindaci dovevano esprimere il loro parere.
Mi chiedo, si vuole ridurre il parere di tale conferenza a meramente formale?
Si vuole forse svuotarlo di competenze?
E se così fosse non sarebbe meglio sopprimere tale organismo?
Io credo invece che la conferenza sanitaria locale sia fondamentale per affrontare i veri problemi sanitari del territorio. E ritengo che si debbano rispettare le regole su modalità e tempi di convocazione di quest’assemblea.
Chiedo pertanto al sindaco-presidente Damiano Coletta e al direttore generale dell’Asl Giorgio Casati di convocare la conferenza con tempistiche ragionevoli e munita della documentazione necessaria per consentire ai sindaci di poter esprimere un parere fondato sugli atti posti in votazione.
Il presidente Coletta potrebbe trarre spunto dal regolamento per il funzionamento dei Consigli comunali. In questo ambito la convocazione deve essere consegnata ai consiglieri almeno 5 giorni prima della seduta.
Nella conferenza sanitaria locale in particolare, l’avviso di convocazione assume una funzione informativa primaria al fine di consentire ai sindaci di partecipare attivamente ai lavori e formulare un voto consapevole e documentato.
La conferenza sanitaria locale è uno strumento partecipativo e di democrazia attiva, con funzioni consultive e di proposta verso la stessa direzione generale dell’Asl. Ed è in particolare un momento indispensabile per una valutazione dell’attività sanitaria svolta e per un’analisi approfondita dell’organizzazione dei servizi sanitari territoriali.
Mi auguro che non si voglia continuare a sminuire la sua importanza ed il suo ruolo, peraltro prezioso nella dialettica fra enti locali e azienda sanitaria. Occorre rispetto per le istituzioni”.
Lo dichiara in una nota Giuseppe Simeone, capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale del Lazio e presidente della commissione Sanità, politiche sociali, integrazione sociosanitaria e welfare.