Sul fronte della sanità pubblica della Regione Lazio e di quella della provincia di Latina, negli ultimi giorni si sono rincorse notizie contraddittorie e preoccupanti, fino ad arrivare alle dichiarazioni del presidente Zingaretti che licenziando (?) il decreto sul riordino dell’offerta ospedaliera, pensa di aver messo tutti d’accordo.
Un passo indietro in questa vicenda che sta vivendo da anni le stesse incredibili storie della telenovela più famosa al mondo, Beautiful è d’uopo.
In provincia di Latina, soprattutto nel Distretto di Centro, i sindacati di categoria, le tante e meritevoli associazioni pro ospedali, hanno tenuto alta l’attenzione dei cittadini con notizie non proprio rassicuranti, perché tutte indirizzata al peggio: ovvero alla perdita progressiva dei servizi offerti all’utenza, al mancato rimpiazzo del personale medico e paramedico e alla confusione perenne prodotta dall’ondeggiante manager Caporossi, aiutato alla grande in questo dal presidente Zingaretti.
Poi le promesse del presidente della Regione Lazio si sono tramutate in un documento d’impegno il quale recita che in provincia di Latina arriveranno più posti letto, e saranno potenziati i servizi entro una data certa: il 30 giugno 2015.
Pensate che tale riorganizzazione porterà nel Lazio ben 240 posti letto alle province, dei quali ben 65 in quella di Latina.
I presidi passeranno da 1.633 a 1.698, mentre l’ospedale Goretti di Latina giungerà a ben 535 posti letto contro gli attuali 465, con un aumento di circa 70 posti destinati all’area medica, all’emergenza e alla psichiatria.
Per l’ospedale Fiorini di Terracina, gli estensori della nuova ristrutturazione sanitaria hanno previsto la realizzazione di una piazzola per l’elisoccorso (operativa esclusivamente durante il giorno, nelle ore notturne ci penserà l’ospedale di Formia), e l’aumento dei posti letto nel numero di 4, 8 invece in quello formiano.
Questi a grandi linee i contenuti del nuovo riassetto della sanità pubblica pontina previsto dal piano regionale che, ripetiamo, sarà operativo dal 30 giugno 2015.
Che dire.
Da utente di questi importanti servizi ritengo che nessuno sforzo importante è stato prodotto per un vero miglioramento delle condizioni in cui oggi giacciono gli ospedali del Distretto di Centro e di Gaeta e Formia e Latina.
Sembra quasi che alla provincia di Latina, al di là di una indicazione “storica”: quella cioè di concedere al Goretti di essere Dea di II livello, Zingaretti abbia riservato le briciole in fatto di mezzi tecnici e risorse umane, rispetto alla parte del leone esercitata dagli ospedali romani. Veri produttori degli sprechi e del deficit sanitario regionale.
Non basta essere quindi un’Asl provinciale virtuosa, con i conti a posto e con gli sforzi eroici dei suoi medici e paramedici, per ottenere veramente una pianificazione diversa da quella che ci viene prospetta per l’estate 2015.
Ci chiediamo, infatti, com’è possibile con questi anticipati pannicelli caldi provvedere alla soluzione delle tante difficoltà individuate dall’indagine dell’AGENAS, pubblicata soltanto qualche giorno prima delle dichiarazioni nel numero 1 di via Rosa Raimondi Garibaldi, nella quale si rappresentava uno scenario terribile in fatto di inefficienza operativa degli ospedali della provincia di Latina. Tutti sotto una media inguardabile.
Ci chiediamo se potranno mai risolvere gli atavici problemi quattro posti letto in più o una pista per l’atterraggio degli elicotteri (peraltro ampiamente annunciata all’inizio della legislatura Zingaretti).
Noi crediamo di no.
Ma Zingaretti vuole evidentemente far credere ai cittadini laziali che ci ha tirato fuori del tunnel dei debiti e che dal giugno 2015 volteremo pagina incamminandoci verso il “sol dell’avvenire” di una sanità a misura d’uomo.
Permettetemi di avere qualche dubbio in proposito.
Gina CETRONE