“Esprimo grande soddisfazione per l’uscita della Regione Lazio dal commissariamento della sanità, durato fin troppo tempo. Adesso ci aspettiamo l’apertura di una fase nuova.
Per questo motivo, tutte le forze di opposizione hanno chiesto la fissazione di un Consiglio straordinario sulla Sanità.
Caduto il pesante fardello del regime commissariale occorre iniziare un percorso virtuoso per i cittadini del Lazio. Serve una programmazione anche pluriennale, fatta di investimenti in nuove strutture sanitarie, ulteriori assunzioni per potenziare il personale medico ed infermieristico, rafforzando possibilmente i servizi territoriali. Il cambio di direzione passa proprio per la rimodulazione dell’assistenza sanitaria, colmando le lacune accumulate in questi anni e potenziando le strutture territoriali che rappresentano la cerniera indispensabile tra l’ospedale e la gestione della emergenza.
Quindi c’è il tema della prevenzione. Per questo occorre affidare ai programmi di screening un ruolo di primaria importanza, poiché da sempre la prevenzione rappresenta l’arma più efficace per la cura delle malattie e incide positivamente sulla salute delle persone. Questo è anche il modo migliore per razionalizzare la spesa e quindi ridurla. Investire nella prevenzione può generare un risparmio notevole per il nostro sistema sanitario.
È necessario, dunque, adottare provvedimenti urgenti per ridurre l’incidenza della malattia e per sensibilizzare i cittadini sul ruolo della prevenzione primaria, attraverso stili di vita sani. Deve essere implementata la rete oncologica regionale. La rete rappresenta il modello per garantire l’accesso a diagnosi e cure appropriate e di qualità, per razionalizzare risorse, professionalità e tecnologie, e per arginare il fenomeno preoccupante delle migrazioni sanitarie.
Altrettanto urgenti sono gli interventi in campo sociosanitario. Penso al potenziamento dei servizi domiciliari e di prossimità, alla qualità dell’assistenza garantita con l’introduzione dei livelli essenziali delle prestazioni sociali, al potenziamento dei servizi per le persone anziane, all’utilizzo della figura dell’infermiere di famiglia, ad investimenti per favorire l’autonomia delle persone con disabilità. Penso quindi alla necessità di aumentare le risorse destinate ai bimbi affetti da disturbo dello spettro autistico, ad oggi insufficienti. Insomma finita l’epoca dei tagli, dei risparmi e della fredda contabilità, occorre passare alla stagione dei diritti degli utenti, cercando di essere più vicini alle reali esigenze del cittadino e delle persone fragili.
Perché nonostante l’uscita dalla fase commissariale, in questa regione c’è una forbice ancora troppo ampia tra la percezione reale che i cittadini hanno della sanità, dell’accesso alle prestazioni e alle cure e la realtà dei fatti. Su questo si deve lavorare per uscire dal tunnel dell’inefficienza della nostra sanità”.
Lo dichiara in una nota Giuseppe Simeone, capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale del Lazio e presidente della commissione Sanità, politiche sociali, integrazione sociosanitaria e welfare.