“La risposta ricevuta oggi al question time, sull’interrogazione presentata in merito al depotenziamento del CPO “Gennaro Di Rosa” di Ostia, dimostra come questa Regione e il presidente Zingaretti continuino con certosino accanimento a disinteressarsi del dramma che i malati vivono a causa delle loro non scelte. Avevamo chiesto a Zingaretti se e quali azioni intendeva, nell’ambito dell’annunciato e non ancora realizzato potenziamento della struttura, mettere in atto da subito per evitare la chiusura di un intero piano degenza dimezzando i posti letto disponibili del Centro paraplegici di Ostia, anche solo per il periodo estivo, colmando il gap di personale e per non privare i pazienti e le loro famiglie di una struttura di eccellenza per la cura di una patologia tanto delicata quanto seria arrivando in tempi brevi ad una sua concreta valorizzazione. La risposta, per tramite dell’assessore Buschini, è stata un filotto di promesse, di vedremo, provvederemo, che si aggiungono a quelle divulgate a mezzo stampa e che perdono ogni fondamento e valore nella realtà. L’assessore ha detto chiaramente che il CPO di Ostia sarà depotenziato. Che ci sarà un nuovo dimensionamento, che si aggiunge a quello effettuato per gli stessi motivi neanche due anni fa, con una ulteriore e significativa riduzione dei posti letto. Oggi ci dicono che appena saranno effettuate nuove assunzioni, ovviamente senza dirci esattamente quando, saranno ripristinati il numero di posti letto e riaperto il piano degenza. Due anni fa si era detta la stessa cosa con il risultato che, come al solito, un provvedimento che doveva essere provvisorio è diventato definitivo. E siamo certi, purtroppo, che anche questa volta sarà così. Quello che contestiamo, sempre accusati di essere allarmisti, è l’assenza di scelte di merito da parte di Zingaretti e di questa Regione che preferiscono fare come il ragionier Fantozzi e limitarsi a tagli costanti e lineari che stanno pagando solo i cittadini e i pazienti con oneri economici, sociali ed emotivi di portata incalcolabile. Dimensionare il Centro paraplegici di Ostia significa sparare sulla Croce Rossa. Si traduce in un aumento dei disagi e dei disservizi per tutte quelle persone e quelle famiglie che già sono costrette ad affrontare una situazione complessa. Persone che ora saranno private di un servizio fondamentale e di eccellenza, come quello che il CPO rappresenta, nel vuoto in cui Zingaretti li ha lasciati facendosi scivolare addosso le manifestazioni, gli appelli ad intervenire e la disperazione dei pazienti. Eppure bastava decidere. Era sufficiente porre quale priorità la risoluzione delle criticità esistenti con la messa a punto di un piano di assunzioni straordinario e di un piano per garantire a queste persone una assistenza a casa almeno per questo periodo. Ma niente. A Zingaretti e alla sua maggioranza non interessa quello che accade fuori dalle loro stanze dove i diritti sono stati sostituiti da disservizi, dalla sofferenza e dal silenzio. Siamo al fianco dei pazienti, delle famiglie e del personale e pronti a manifestare con loro in prima fila per far sì che questo atteggiamento finisca. Zingaretti deve amministrare e decidere non con false promesse ma con atti concreti. Vuole chiudere il Cpo? Lo facesse. Ma abbia almeno il coraggio di dirlo senza nascondersi dietro a questi falsetti che per chi governa la Regione sono inaccettabili. Noi a questo gioco al massacro della sanità nel Lazio non ci stiamo”.
Lo dichiara in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone