Un cancello che si chiude, per ora, su un pezzo di storia della sanità dei Castelli Romani.
Questa mattina anche l’ultimo paziente è stato trasferito dal San Raffaele Rocca di Papa
altrove, complice la procedura di revoca dell’accreditamento regional . Regna il silenzio
attorno alla struttura. Non solo quello di un luogo chiuso. C’è silenzio anche attorno al futuro occupazionale degli oltre 160 lavoratori posti in aspettativa non retribuita a e con la mannaia del licenziamento a pendere sul loro collo. “La UGL Sanità – dice il Segretario Nazionale Gianluca Giuliano – torna a denunciare lo stato di abbandono cui sono costretti gli operatori del San Raffaele Rocca di Papa. Abbiamo ottenuto nelle settimane scorse spazio su Rai1 per portare alla luce il gravissimo stato di crisi che grava sui lavoratori della struttura. Abbiamo manifestato, con un presidio, difronte al Consiglio Regionale ottenendo la promessa, da parti politiche della maggioranza e dell’opposizione, che la loro voce disperata, la richiesta di salvare l’occupazione sarebbe stata ascoltata per trovare una rapida soluzione. A oggi invece non abbiamo contezza della convocazione di un tavolo di concertazione dove si pongano le basi per blindare il futuro occupazionale di tanti professionisti che durante i giorni dell’emergenza hanno risposto presente senza esitazioni. Ci domandiamo: cosa sta accadendo? Si sta privando il territorio di attività essenziali e non c’è alcuna idea sulla possibile ricollocazione dei lavoratori”. Giuliano poi prosegue: “E’, lo abbiamo già urlato e continuiamo a farlo, mattanza sociale. Non siamo pronti a attendere oltre. La nostra protesta, la mobilitazione della UGL Sanità non si ferma. Il cartello chiusi per ferie non può essere esposto quando si parla del futuro dei lavoratori e delle loro famiglie. Siamo pronti a intraprendere ogni forma di protesta e in qualunque momento per salvaguardare il futuro occupazionale degli operatori del San Raffaele Rocca di Papa”.