“Dalle discusse nomine dei Direttori Generali, tra
inconferibili e condannati tutti comunque strapagati rispetto alla passata
legislatura, al flop della Case della Salute abbiamo visto fino ad ora solo
tagli incomprensibili spacciati per riorganizzazioni e riassetti. Ora, solo
dopo pochi mesi, arrivano le sonore bocciature del management nominato dal
presidente della Regione Lazio Zingaretti: da Frosinone a Viterbo passando
per le ASL Romane e per le Ircss si è stravolto tutto il panorama iniziale
immaginato da Zingaretti e di fatto tali sonore bocciature e cambi di
poltrone inficiano i tanto decantati atti aziendali voluti e approvati dai
manager ora sostituiti”. Lo dichiara, in una nota, Fabrizio Santori,
consigliere regionale del Lazio membro della commissione Salute. “Dalle
defenestrazioni politiche, come quella della Mastrobuono a Frosinone, alle
dimissioni dei vari commissari di Spallanzani e Ifo passando per la giusta
sostituzione di Macchitella a Viterbo, ora arrivano gli accorpamenti forzati
delle ASL romane per superare l’empasse della coppia Saitto-Capasso,
incontrollati e incontrollabili manager di una ASL Roma C ormai allo sbando.
Questi ribaltoni non danno stabilità alle aziende sanitarie minando il
rapporto con i territori ma soprattutto certificano un fallimento che avevamo
annunciato fin dall’inizio. Sulla salute non si gioca e il poltronificio
zingarettiano sta calpestando la dignità dei malati che continuano a subire
questi giochi di poteri degni della prima Repubblica. Ci vuole serietà,
quella che Zingaretti, all’ombra del fido D’Amato, continua a dimostrare di
non avere” conclude Santori.