“Questa mattina al question time del consiglio regionale è stata discussa l’interrogazione che ho presentato per conoscere, rispetto all’annosa emergenza che grava sui Pronto soccorso della provincia di Latina, quali misure urgenti e straordinarie questa Regione stia mettendo in atto. E, come al solito la risposta è stata il nulla. Il presidente Zingaretti mostrando quanto abbia a cuore la sanità del Lazio non si è neanche degnato di venire in aula per rispondere non ai capricci di un consigliere di opposizione ma a tutti i cittadini e a tutti i professionisti che ogni giorno si misurano con tale emergenza. Criticità strutturali che si acuiscono con la stagione estiva che riversa di norma sul nostro territorio centinaia e centinaia di turisti portando ad oltre un milione la popolazione residente. Sono letteralmente allibito ed indignato della non risposta ricevuta, come al solito per interposto assessore, in merito. Si continua a negare l’evidenza. Nella solita rispostina, che sa di prestampato, ci hanno spiegato cosa sta facendo la Asl di Latina per contenere l’emergenza. Peccato che lo sapessimo già. Quello che non sapevamo prima, e purtroppo, non sappiamo neanche ora, è cosa stia facendo la Regione. Non sappiamo se stia, o intenda, mettere in campo quelle misure straordinarie, urgenti e risolutive, che tali emergenze richiedono. Sono arrivati a definire errato quanto riportato dai quotidiani locali, smentendo di fatto quanto riportato anche sul sito della Regione Lazio sugli accessi al pronto soccorso. Ed hanno confermato che per il Santa Maria Goretti di Latina, è prevista una riduzione di posti letto “ma di sole 12 unità nel periodo estivo che è sensibilmente contenuta rispetto ai precedenti anni”. Non si sono accorti, o peggio fanno finta di ignorare, che con l’emergenza in atto questo equivale a dire che questa maggioranza viaggia su un binario completamente sbagliato rispetto alle criticità rilevate. Che ridurre anche di un solo posto letto la dotazione dell’ospedale si traduce in altre persone sulle barelle e nel conseguente corto circuito delle ambulanze che restano bloccate al pronto soccorso finché quelle barelle non vengono liberate. Il tutto con medici, infermieri e tecnici che continuano a rinunciare ai legittimi riposi per garantire un’assistenza degna e decorosa ai pazienti. Il tutto con locali talmente sovraffollati che quello che è il luogo di cura si trasforma in un suk in cui operatori e pazienti vengono trattati alla stregua di animali. Ma sono persone fatte di cuore, emozioni e paura che necessitano di prestazioni efficienti e non di favolette. Quella di oggi è solo l’ennesima dimostrazione che Zingaretti e la sua maggioranza vivono in un Eldorado lontano dalla vita reale ostentando l’arroganza di chi per non rispondere nega. Condannando il Lazio, la sanità e i nostri cittadini ad un destino di risposte mancate e di servizi inefficienti perché non riconoscere l’esistenza del problema equivale a non risolverlo ma a rimuoverlo. E quello che è più drammatico è che questo film Zingaretti lo sta mandando in onda dal 2013 in tutti i settori. Come dimostra l’incapacità di affrontare con misure straordinarie la gravissima emergenza idrica e, sempre per fare solo alcuni esempi, quella causata dalla chiusura del Ponte sul Sisto tra Terracina e San Felice Circeo, e di venire incontro alle reali esigenze del territorio. I cittadini stanno vivendo questa inerzia sulla propria pelle ed hanno la memoria lunga tanto che presenteranno il conto a Zingaretti ed ai suoi a febbraio del prossimo anno”.
Lo dichiara in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone