lunedì 25 Novembre 2024,

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Sanità, Simeone (FI) “Dal Goretti di Latina al Dono Svizzero di Formia, eccellenze al palo”

scritto da Redazione
Sanità, Simeone (FI) “Dal Goretti di Latina al Dono Svizzero di Formia, eccellenze al palo”

“Sanità pontina costantemente al ribasso. Ospedali, dal Santa Maria Goretti di Latina al Dono Svizzero di Formia, passando per quelli di Fondi e Terracina, incapaci di attrarre nuove professionalità e sottoposti a costanti depotenziamenti. Sono anni, ad esempio, che il Dea di I livello di Formia è privo del primario del  Pronto soccorso e quindi di quella figura indispensabile per assicurare un’accelerazione in termini di adeguamento ed efficienza dei servizi. Anni che si attendono concorsi per i primari degli ospedali pontini, tanto annunciati quanto mai effettuati, che hanno portato alla creazione di una schiera di facenti funzione che svolgono un lavoro egregio ma che di fatto hanno le mani legate. Anni segnati da costanti emorragie di professionalità dal Santa Maria Goretti di Latina che, dopo l’addio dei primari di ginecologia, ortopedia e radiologia interventistica, perde un’altra eccellenza come quella di Carmine Franco, primario facente funzioni del reparto di Neurochirurgia, che il 30 dicembre 2017 ha presentato le dimissioni. Il tutto mentre il presidente della Regione Lazio, Zingaretti, si preoccupa del restyling della campagna elettorale sulla sanità. In mezzo restano l’emergenza e l’impoverimento dei servizi in un settore fondamentale per la vita dei cittadini. Non entro nel merito della decisione assunta da un grande professionista, a cui va tutto il nostro riconoscimento per l’egregio lavoro svolto e gli importanti risultati raggiunti, che in questi anni ha contribuito con grandi sacrifici e dedizione a fare della sanità pontina, nonostante i tanti limiti e le tantissime lacune insite nel sistema, un riferimento per patologie complesse ed estremamente delicate. Ma non posso esimermi da sottolineare come l’inerzia di questa Regione, sorda a qualsiasi appello a migliorare sia sotto il profilo strutturale che operativo gli ospedali della provincia di Latina, non faccia che alimentare questa vera e propria fuga di eccellenze. Una sanità che funziona aggiunge tasselli e non li perde. Una sanità che cresce dovrebbe consolidare le eccellenze e non sottoporle a costante impoverimento come accade da cinque anni a questa parte. L’emorragia di primari del Santa Maria Goretti di Latina non è un caso. E’ il sintomo di un malessere generalizzato che riguarda tutti gli ospedali pontini fatto di strutture inadeguate, posti letto ridotti al lumicino, piante organiche sottodimensionate e personale costretto a fare i salti mortali per dare prestazioni efficienti ai pazienti. Il tutto a danno dei pazienti e della sanità di una intera Regione che continua a navigare a vista grazie ad un presidente che ha perso di vista il fatto che è solo grazie a questi professionisti che il sistema non è definitivamente tracollato. E’ solo grazie all’impegno di questi medici che la carenza, di personale, posti letto, strumenti all’avanguardia è stata superata. Zingaretti dovrebbe riflettere su quanto sta accadendo anziché dedicarsi a ritinteggiare un’immagine della sanità falsata e irreale. Zingaretti dovrebbe fermarsi e domandarsi quali siano le ragioni di queste dimissioni che portano i nostri medici a fare altre scelte a valutare altre opzioni. Perché perdere professionalità significa depotenziare i servizi, sottrarre ai pazienti un riferimento certo a fronte di una assistenza segnata da lacune, strutturali e territoriali, ancora lontanissime dall’essere colmate. Il 2018 è l’anno della svolta. Ci auguriamo che i cittadini la attuino dando una sterzata decisa capace di chiudere un capitolo vergognoso per la sanità che Zingaretti ha riempito di annunci e promesse e di nessuna azione concreta”.

 

Lo dichiara in una nota il consigliere regionale del Lazio. Giuseppe Simeone

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