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Sanita’, Simeone (FI): Interrogazione su pasticciaccio avviso pubblico Asl Latina

scritto da Redazione
Sanita’, Simeone (FI): Interrogazione su pasticciaccio avviso pubblico Asl Latina

“Confusione, approssimazione e poca trasparenza. Questi gli elementi che caratterizzano l’avviso interno della Asl di Latina, pubblicato a giugno 2015, per l’individuazione dei componenti delle Commissioni medico – legali dell’azienda che si insedieranno dal primo settembre 2016”. Lo dichiara in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone. “Un avviso pubblico  – prosegue Simeone – su cui, per evidenti incongruenze, e a seguito delle sollecitazioni ricevute dal territorio, ero intervenuto nei mesi scorsi chiedendo ai vertici della Asl di prendere in considerazione la possibilita’ di verificarne e revisionarne i criteri con la conseguente riapertura dei termini. Motivi che, stando l’assenza di risposte, mi hanno portato oggi a depositare un’ interrogazione urgente a risposta scritta nella quale ho chiesto di conoscere per quali ragioni, per la composizione delle nuove commissioni medico legali, non sia stata utilizzata la graduatoria scaturita dall’avviso emanato dalla Asl di Latina nel 2012; se, e con quali atti puntuali, i criteri inseriti nell’avviso, approvato con deliberazione del direttore generale della Asl di Latina n.266 del 16/06/2015, siano stati modificati a seguito della definizione delle commissioni medico – legali; se non si ritiene che la modifica di alcuni criteri di partecipazione, effettuata a posteriori rispetto alla pubblicazione dell’avviso, e le conseguenti cause di esclusione allo stesso, non siano lesive del diritto di tutti gli interessati a partecipare nonche’ motivo plausibile dell’insorgere di nuovi contenziosi nei confronti della Asl di Latina; se, a seguito dell’assegnazione delle singole commissioni sia stato consentito, e in base a quali specifici atti, lo scambio consensuale delle sedi tra i vari componenti della commissione in palese contraddizione di quanto previsto dall’avviso originario e in vista di quello che potrebbe diventare motivo di nuovi contenziosi nei confronti della Asl di Latina. Ho chiesto, inoltre, di sapere, se sia stato rispettato quanto previsto dalla normativa vigente in materia di trasparenza e di prevenzione della corruzione e se, a seguito di quanto rilevato, non si ritenga necessario provvedere ad una revoca generale di tutti gli atti inerenti le procedure di nomina dei componenti delle commissioni medico legali della Asl di Latina che si insedieranno a partire dal primo settembre 2016 prevedendo l’indizione di un nuovo avviso interno che contenga in modo chiaro, esplicito e trasparente tutti i criteri di partecipazione modificando, nell’ambito dell’emanazione di un nuovo avviso interno, la clausola con la quale si esclude dalla partecipazione alla selezione coloro che “ricoprono, nell’ambito territoriale dell’Azienda Usl di Latina, cariche elettive pubbliche, ovvero incarichi su indicazione diretta di organi politici competenti sul territorio aziendale” che non trovando alcun riscontro nella normativa vigente potrebbe portare alla presentazione di numerosi ricorsi, da parte di chi si trova escluso in modo aprioristico da tale selezione, e limitando quindi tale prescrizione nell’ambito di giurisdizione del proprio mandato elettivo. E’ inaccettabile il caos in cui azioni sommarie e l’attuazione di scelte, troppo spesso arbitrarie e non corrispondenti a quanto previsto dalla normativa vigente, costringano settori tanto delicati come quello della sanita’ gia’ gravato da numerose e costanti emergenze a tutti i livelli. La Regione Lazio, e il presidente Zingaretti in primis, ha il dovere di affrontare con serieta’ il proprio mandato attuando l’adeguato controllo su un settore fondamentale come la sanita’ in tutte le sue articolazioni, assicurando ai cittadini il rispetto dei loro diritti e ai professionisti pari opportunita’ di partecipazione a bandi che dovrebbero essere fonte di opportunita’ ma diventano solo, a causa della sommarieta’ con cui sono predisposti, ragione di contenziosi infiniti che non giovano certo all’efficienza e all’efficacia dei servizi erogati”.

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