“Presenterò una interrogazione urgente per fare chiarezza ed avere una risposta immediata e certa sul futuro dell’ospedale San Giovanni di Dio di Fondi che nel mese di maggio non sarà in grado di eseguire alcun tipo di operazione per le specialità di Chirurgia e Ginecologia a causa dell’assenza di anestesisti. Una situazione inaccettabile, frutto della reiterata indifferenza e del silenzio del presidente e commissario per la sanità del Lazio, Nicola Zingaretti, agli appelli, alle interrogazioni, alla mobilitazione e alle richieste di chiarimento e di incontri mosse da tutti i sindaci, le associazioni e i cittadini del Comprensorio Centro. Avevamo più volte sottolineato che la mancanza di interventi chiari avrebbe portato alla paralisi dell’ospedale San Giovanni di Dio di Fondi ed oggi siamo costretti a sentirci profeti in Patria. Sono mesi che evidenziamo, al fianco delle istituzioni locali, lo stato di gravissima emergenza in cui versa il Presidio Centro, e tutta la sanità in provincia di Latina, a causa del sottodimensionamento del personale e della carenza di infermieri, tecnici, medici e anestesisti. Una situazione che il presidente Zingaretti e il direttore generale della Asl di Latina Caporossi conoscono perfettamente ma su cui, visti i risultati, non hanno sinora avuto intenzione di prendere provvedimenti.Quanto sta accadendo è vergognoso nel rispetto dei tanti pazienti in lista di attesa e di tutti i cittadini della provincia di Latina. Non accetteremo più temporeggiamenti nè tantomeno che si continui a lasciare i cittadini, i pazienti, i tanti professionisti in balia della casualità. Zingaretti esca allo scoperto una volta per tutte e ci dica quale futuro intende dare a queste strutture assumendosi la responsabilità di chiudere questi ospedali se non intende dotarli delle professionalità necessarie a renderli in grado di fornire servizi efficienti e alla altezza delle aspettative dei cittadini. Con questo modo di operare si sta distruggendo un patrimonio di eccellenza e non lo possiamo consentire. Non accetteremo nuove promesse, vogliamo azioni concrete e immediate, lo chiedono i cittadini ed è un dovere nei confronti dei pazienti che, in questo modo, si vedono privati di ogni diritto alla cura”.