“Il ruolo dell’ospedale di Fondi dovrà restare centrale nella rete sanitaria per acuti della provincia di Latina con particolare riferimento all’emergenza urgenza e alla rete neonatale. I due settori dovranno essere oggetto di un potenziamento quantitativo e qualitativo. In particolare il settore perinatale sarà potenziato con l’aggiunta di due nuovi posti di neonatologia, mentre il Pronto soccorso avrà uno spettro operativo generale. A Fondi sarà realizzata, adeguando quella già presente o utilizzando spazi adiacenti, una elisuperficie per le attività dell’elisoccorso attiva sulle 24 ore”. Con questo impegno preciso, e diffuso a mezzo a stampa, il presidente Zingaretti ad aprile di quest’anno aveva concluso la riunione alla presenza dei sindaci del Comprensorio Centro, il senatore Fazzone e il direttore della Asl di Latina, sul futuro del San Giovanni di Dio di Fondi. Un impegno che comprendeva, inoltre, la decisione di Zingaretti di “considerare misure integrative già nel prossimo autunno (ndr scadenza ormai superata) quando, in base alle norme di approvazione degli Atti aziendali, è prevista una finestra temporale pensata proprio per permettere gli aggiustamenti che si evidenziassero in corso d’opera come necessari”. Di tutto questo non è stata attuata, o programmata concretamente, una sola virgola. Al contrario si procede ad un progressivo impoverimento dell’offerta sanitaria nella provincia di Latina, ed in particolare del presidio Centro che sta, grazie anche agli ultimi provvedimenti del direttore generale della Asl di Latina, pian piano scomparendo diventando una sorta di mega ambulatorio per accogliere interventi “secondari”. L’illogica suddivisione, in via sperimentale, tra le strutture di Fondi e Terracina, per servizi di day surgery e day week non fa, infatti, che confermare il percorso di lenta ed inesorabile agonia che è stato delineato per l’ospedale di Fondi. Oggi i cittadini si trovano sospesi e privati di cure adeguate perché Zingaretti promette e non mantiene sottraendosi costantemente al confronto con i territori, le istituzioni e le comunità che rappresentano. Se Zingaretti è così convinto che i provvedimenti che sta assumendo siano giusti, perché non accetta l’invito ufficiale, da parte del sindaco di Fondi, Salvatore De Meo, a partecipare ad un consiglio comunale ad hoc per discutere del futuro dell’ospedale San Giovanni di Dio? Perché non accetta di parlare con le comunità che si vedono piovere dall’alto provvedimenti in totale contraddizione con quanto Zingaretti ha sinora sostenuto e cioè che l’ospedale di Fondi sarebbe stato valorizzato. La sicurezza del presidente non si può ostentare solo a mezzo stampa o tramite fiumi di agenzie che narrano di epocali svolte nella sanità ma non parlano mai della realtà dei fatti. In queste settimane Zingaretti si è speso in lungo e largo per partecipare ad inaugurazioni dei pronto soccorso nella Capitale. Ma ha sempre dimenticato di dire che questi interventi non sono legati alla sua capacità, o a quella del centrosinistra, di gestire le risorse ed investirle per migliorare la qualità dei servizi. Si tratta di somme extra, legate al Giubileo, che nulla hanno a che fare con l’ordinario. La stessa estensione h24 del servizio di elisoccorso a Latina, che di per sé è una notizia che ci rende estremamente soddisfatti, rientra proprio nei piano di interventi straordinari legati al Giubileo. Da Zingaretti, dopo tre anni, ci si aspettava qualcosa di più per la sanità ma siamo fermi alle solite promesse che si sgretolano ogni volta che un reparto dei nostri ospedali viene chiuso, spostato o depotenziato. Se la linea che intende seguire è quella di chiudere i nostri ospedali abbia coraggio, lo dica a testa alta, partecipi al consiglio comunale di Fondi, dialoghi con i sindaci della nostra provincia e non solo con quelli della sua parte politica che anziché fargli notare le falle del sistema sanitario pontino lo promuovono a pieni voti pur di non contraddire il capo di turno. I cittadini sono stanchi di essere presi in giro. Se Zingaretti non può mantener fede a quanto sostenuto in quella riunione, se non sa come realizzare quanto anticipato esca allo scoperto e a testa alta dica che non farà nulla per buona pace dei pazienti che attendono inutilmente”. Lo dichiara in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone.