“La Regione Lazio continua a prenderci in giro, adesso basta, è giusto che i cittadini sappiano quali sono le vere cause dei gravi disservizi del sistema sanitario regionale, che, così com’è, è uno dei peggiori del Paese, e di chi è la colpa“. Lo dichiarano le organizzazioni sindacali della dirigenza sanitaria del Lazio, che annunciano per martedì 12 maggio a Roma (alle 12 presso il Centro studi ‘Cardello’, in via del Cardello n.24) una conferenza in cui spiegheranno quali sono secondo loro le criticità prioritarie e denunceranno “come le loro proposte e soluzioni siano state ignorate fino ad ora“. Le organizzazioni sindacali ricordano che avevano “già proclamato lo sciopero del 13 marzo scorso, ma dopo l’apertura al confronto da parte della Regione Lazio avevano deciso di sospenderlo“. Ora però denunciano: “Gli impegni assunti nell’incontro dal responsabile della Cabina di Regia della Regione, Alessio D’Amato, sono rimaste parole, non si sono tradotte in alcuna iniziativa concreta, e non possiamo più accettare questa situazione“.
Nel corso della conferenza verranno illustrati quelli che le organizzazioni sindacali ritengono essere “i principali disservizi e criticità del sistema, nonostante i cittadini del Lazio siano costretti a pagare l’addizionale Irpef più onerosa del Paese. Dalla piaga irrisolta del precariato, all’assurdo funzionamento dei pronto soccorso, Dea degli ospedali, all’attribuzione di funzione di diagnosi e cura a non medici, allo smantellamento dei servizi per la prevenzione e la sicurezza alimentare, all’impoverimento della farmaceutica e alla programmazione fallimentare dei laboratori di analisi e dei Servizi di diagnostica per immagine, fino alle esternalizzazioni dei servizi“.
Queste le organizzazioni dindacali che aderiscono: Anpo Ascoti, Fials medici, Cimo (Cimo-settore specifico co.Si.P.S.), Fassid (Aipac, Aupi, Simet, Sinafo, Snr), Fedir sanita’, Fesmed, Ugl medici.