Sos generale nella sanità del Lazio. Circa 40 tra associazioni e sindacati del settore “superando differenze e diffidenze storiche si sono unite per denunciare l’imminente collasso della sanità regionale” e hanno sottoscritto un appello rivolto tra gli altri al presidente della Repubblica, del Consiglio, al ministro della Salute e al prefetto di Roma, in cui definiscono i livelli essenziali di assistenza “a rischio”. Si sta organizzando una manifestazione unitaria sotto la Regione Lazio l’11 dicembre. “Per un non meglio specificato e definito obiettivo di rientro dal debito sono già attuati nel comparto della sanità privata e classificata e si predispongono nuovi e pesanti ‘tagli lineari’ sia in area pubblica che privata, e contestuali vere e proprie dismissioni di parti del sistema, invano denunciate da più parti, che non risaneranno la sanità ma la porteranno al collasso definitivo“, scrivono. “Al collasso strutturale ed organizzativo rischia di associarsi una altrettanto grave caduta occupazionale per molte migliaia di unità, sia in ambito pubblico che privato“. Nel documento si punta il dito contro il commissario governativo che “pensa di far quadrare i conti sopprimendo servizi e rottamando lavoratori e posti letto, ignorando completamente i bisogni dei cittadini“.