Dalla 18° edizione del rapporto Sanità CREA 2023 si evince chiaramente che il SSN è sull’orlo di una crisi irreversibile, frutto purtroppo di scelte politiche bipartisan passate- dichiarano Anna Rita Amato e Antonino Gentile del Direttivo Nazionale ULS Unione Lavoratori Sanità-.
I cittadini che in passato e nel presente sono stati e continuano ad essere vittime dei famigerati episodi di malasanità, a nostro parere, dovrebbero rivolgere ogni richiesta di risarcimento nei confronti di una politica scellerata che ha ridotto la Sanità universalistica ad un malato terminale – aggiungono dal Direttivo Nazionale ULS- .
Se foste un paziente in attesa di essere operato e sareste costretti ad aspettare mesi perché funziona una sola sala operatoria ve la prendereste con il chirurgo o con chi ha chiuso le restanti sale operatorie? Il paragone, anche se non del tutto esaustivo, fa però bene immaginare lo stato dell’arte del diritto alla Salute dei cittadini continuamente calpestato in barba all’ art. 32 della Costituzione- sottolineano i due sindacalisti-.
Le sfide che attendono il nuovo Governo non potranno non prevedere il reperimento di cospicue risorse da destinare al Servizio Sanitario Nazionale. Sia dal punto di vista strutturale (riaprendo gli ospedali chiusi dal D.M 70/2015) che da quello organizzativo e assunzionale per quanto riguarda gli operatori sanitari. Magari, ci permettiamo di suggerire, attraverso una Patrimoniale che interessi i grandi gruppi economici o una tassazione seria degli extra profitti energetici o anche una seria lotta all’evasione fiscale (da stime di Banca d’Italia il gettito sottratto ammonterebbe ad oltre cento miliardi di euro). Il gap
che vede le necessità assistenziali degli Italiani paragonato con i vicini Europei non lascia molto spazio a calcoli matematici. C’è solo bisogno della volontà politica di attuazione altrimenti oltre il Titolo V della Costituzione potrebbe essere riformato anche l’art. 32 – concludono Amato e Gentile –.
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