Abbiamo inviato una nota decisa all’amministrazione del nosocomio romano –prosegue Anna Rita Amato RSA ULS e membro del Direttivo- per stigmatizzare l’accaduto e sollecitare il pagamento delle spettanze ai Lavoratori che a ieri sera ancora non risultavano. La nostra organizzazione, vista l’indifferenza datoriale, è in stato di agitazione da mesi nella struttura per sensibilizzare e aprire un confronto con i vertici sui carichi di lavoro degli Infermieri, il demansionamento, gli arretrati ancora non pagati e il mancato riconoscimento delle anzianità di servizio previste nel nuovo CCNL. Su quest’ultimo punto, attraverso la collaborazione con lo studio legale Piresti-Piccinin, faremo valere i diritti dei Lavoratori nelle sedi opportune.
Riteniamo singolare che un’azienda molto attenta ai doveri dei dipendenti non lo sia altrettanto sui quei pochi diritti sanciti da un CCNL appena rinnovato. Questo atteggiamento appare arrogante e poco rispettoso della dignità dei dipendenti, i quali da mesi sostengono con abnegazione e sotto forte stress la lotta al Covid-19, tanto da non far uscire nemmeno una comunicazione ufficiale riguardo al ritardo e al motivo dello stesso. Ricordiamo che la prima risorsa di un Ospedale con la o maiuscola sono coloro che ci lavorano, le professionalità e le competenze sono un patrimonio da mantenere e rispettare, anche nei diritti contrattuali. Auspichiamo pertanto che si provveda entro oggi a corrispondere la tredicesima alle centinaia di Lavoratori del San Carlo così da garantire loro l’emolumento dovuto, in mancanza del quale saremo costretti ad innalzare il livello della protesta –concludono dal Direttivo ULS.