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Sanità: 50 mila firme petizione contro corruzione nelle Asl

scritto da Redazione
Sanità: 50 mila firme petizione contro corruzione nelle Asl

Ha superato il traguardo delle 50mila firme la petizione Salute – Obiettivo 100% per aziende sanitarie trasparenti. Un risultato ottenuto nell’arco di 7 giorni sul sito www.riparteilfuturo.it su iniziativa di Libera e Gruppo Abele affinché tutte le 237 Aziende sanitarie si adeguino a quanto previsto dalla legge 190/2012 in materia di trasparenza e contrasto alla corruzione. La campagna. Riparte il futuro  monitora e vigila affinché entro il 31 gennaio 2014, senza ulteriori proroghe e rinvii, tutte le Aziende sanitarie, insieme ad altri adempimenti, nominino il Responsabile locale dell’anticorruzione, predispongano il Piano triennale dell’anticorruzione e rendano pubbliche le informazioni sui vertici (cv, atto di nomina e compenso). I dati recenti sono allarmanti: nel 2012 il 5,6% delle risorse investite in Europa per la sanità è andato perso in illegalità e tangenti (fonte: Rete europea contro le frodi e la corruzione nel settore sanitario). Solo nel triennio 2010-2012, in Italia sono stati accertati reati per oltre 1 miliardo e mezzo di euro, quanto basta per costruire 5 nuovi grandi ospedali modello.
Il servizio sanitario pubblico – commenta Luigi Ciotti, presidente nazionale Libera e Gruppo Abele – è un patrimonio del Paese che va difeso dal mondo della corruzione, da quello delle opacità, delle varie forme di illegalità. La legge 190/2012 presenta delle positività e alcuni strumenti importanti: avere individuato la figura del responsabile anticorruzione, un piano triennale e l’obbligo alla trasparenza. Strumenti che vanno applicati bene e subito in tutte le aziende sanitarie. Noi come cittadini vogliamo portare il nostro contributo di controllo, di monitoraggio per sostenere, incoraggiare e valorizzarne le positività, per tutelare i diritti e la dignità di tutti i cittadini, ma anche per il grande rispetto dell’impegno di medici, infermieri e operatori sanitari che fanno bene il loro mestiere e sono la maggioranza nel nostro Paese”.

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