La nuova struttura, realizzata in poco meno di un anno nell’area sud della Capitale e che inizierà la propria attività a fine aprile, si inserisce nella rete dell’Emergenza-urgenza come DEA di I livello e nelle reti tempo dipendenti (Trauma, Ictus e quella per l’Infarto e le emergenze cardiovascolari).
Il nuovo DEA è al centro di un bacino potenziale di circa 300mila residenti e si stima possa avere 45mila accessi annui. Per l’Università Campus Bio-Medico di Roma erano presenti il presidente Felice Barela, il Direttore generale del Policlinico Paolo Sormani, il Direttore sanitario Lorenzo Sommella e il Rettore, Raffaele Calabrò.
Il Pronto Soccorso sarà dotato di 8 letti di Osservazione breve intensiva (OBI) per pazienti affetti da sindromi acute bisognose di trattamento ed osservazione, e 16 in Holding Area per quelli che attendono il posto letto per il ricovero, gli spazi del Pronto Soccorso sono organizzati in base ai livelli di gravità e assicurano la massima riservatezza. Alla visita erano presenti il Direttore generale della Programmazione Sanitaria del Ministero della Salute, Andrea Urbani, il Direttore regionale alla Programmazione sanitaria, Renato Botti, il Direttore generale della Asl Roma 2, Flori Degrassi e il Direttore generale dell’A.O San Camillo, Fabrizio D’Alba
“Una struttura moderna, accessibile e tecnologicamente avanzata che saprà mettere il paziente al centro delle cure. Il Pronto soccorso farà riferimento alla ASL Roma 2 (1.3 milioni di residenti) integrando l’offerta nella rete dell’emergenza sul territorio” – così l’assessore alla sanità, Alessio D’Amato.