“Le persone fragili, soprattutto i bambini ed i ragazzi in età evolutiva, non possono essere abbandonati a se stessi. I servizi di riabilitazione neuromotoria, logopedica, neuropsicologica vanno garantiti, devono essere continuativi affinchè i progressi fatti non vengano persi a causa della mancanza di adeguate risorse ai centri convenzionati con il sistema sanitario regionale che li erogano e assicurati per dare loro una migliore qualità della vita. Siamo di fronte ad un gap che deve essere colmato e la Regione Lazio non può sottrarsi alla responsabilità di intervenire. Per questa ragione ho depositato una interrogazione urgente diretta al presidente Zingaretti, e all’assessore competente, per sapere se intenda procedere ad una implementazione delle risorse con una contestuale attenta, equa ed omogenea assegnazione delle stesse ai centri di riabilitazione al fine di colmare le criticità esistenti e dare ai bambini e ai ragazzi in età evolutiva della provincia di Latina e del Lazio l’assistenza di cui necessitano. Il quesito nasce a seguito dei numerosi casi che ci sono stati segnalati in questi mesi, come quelli a titolo esemplificativo della ERRE – D di Latina, che ha tagliato l’assistenza a circa cento persone, di cui il 90% tra bambini e ragazzi, del centro Argos di Nettuno che aveva dovuto sospendere, per mancanza delle adeguate coperture economiche, i servizi erogati nei confronti di 28 bambini del territorio, del centro Sani Children di Latina Scalo, la cui situazione è stata esposta in una nota a firma congiunta dei sindaci dei Comuni di Norma, Bassiano e Sermoneta, con cui si avanzava una richiesta di intervento da parte della Regione Lazio a seguito del taglio delle prestazioni ai bimbi del comprensorio. A questi si aggiunge la situazione gravosa, illustrata in una nota a firma del sindaco di Gaeta, in qualità di Comune capofila del Distretto socio sanitario LT 5, in cui viene sottolineato come da tutti gli atti programmatori della Asl di Latina si evinca un evidente disequilibrio tra l’offerta di servizi socio sanitari territoriali tra il Nord e il Sud della provincia con un forte e critico divario tra l’offerta di RSA, Hospice, ambulatori specialistici, di FKT e servizi diagnostici nonché dell’offerta della riabilitazione ex art.26 L.833/78, in modo particolare per bambini e per le forme assistenziali dell’autismo e della grave disabilità chiedendo, tra l’altro alla Regione, in un’ottica generale di implementazione delle prestazioni e di valorizzazione delle strutture, di avviare un percorso concreto di programmazione economica finalizzato al potenziamento dei servizi socio sanitari nel comprensorio centro sud del territorio pontino. E’ evidente, quanto non più procrastinabile, l’esigenza di aumentare e riparametrare le risorse destinate ai centri di riabilitazione operanti i tale settore nella Regione Lazio per rendere i servizi territoriali più efficienti ed efficaci a vantaggio di un’utenza vastissima che, senza un riequilibrio delle risorse destinate alle strutture che svolgono un ruolo determinante in un settore delicatissimo come quello delle disabilità, soprattutto nei più piccoli, si vedrebbe costretta a veri e propri viaggi della speranza, con aggravio di costi anche per la stessa Asl, per vedere soddisfatta la propria richiesta di servizi, prestazioni ed assistenza”.
Lo dichiara in una nota il capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale del Lazio e presidente della commissione sanità, Giuseppe Simeone
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