“Sovraffollamento dei pronto soccorso, liste di attesa sempre più lunghe, interventi cancellati, screening ed attività di prevenzione a rilento, assistenza ai malati cronici dilatata nel tempo. Questo il quadro della sanità nella regione Lazio evidenziata, di recente, anche in una nota congiunta a firma di Michele Azzola, segretario generale Cgil Roma e Lazio, Enrico Coppotelli, segretario generale Cisl Lazio, Alberto Civica, segretario generale Uil Lazio e delle rispettive categorie interessate. Una situazione insostenibile che è stata aggravata dall’incidenza della pandemia da Covid 19, ancora in corso, che ha ulteriormente evidenziato la fragilità del nostro sistema sanitario che continua a reggersi solo grazie allo spirito di iniziativa ed abnegazione del personale sanitario a tutti i livelli. Attendere mesi per una terapia per i pazienti affetti da patologie croniche e gravi, così come sentirsi dire che serve non meno di un anno, quando si è fortunati, per effettuare esami diagnostici e di indagine per accertare la presenza di una patologia significa condannare ad un calvario fisico oltre che emotivo le persone. Significa ritardare, o destinare a data incerta diagnosi che, se fossero eseguite per tempo, potrebbero equivalere a cure immediate e a vite salvate. Assumersi la responsabilità di intervenire e risolvere questa emergenza cronica è compito delle istituzioni a partire dalla Regione Lazio. I piani per ridurre le liste di attesa presentati sinora si sono rivelati del tutto inefficaci a contrastare o limitare la portata di tale problematica. Servono azioni rapide e immediate nella riorganizzazione dei servizi e nell’implementazione delle piante organiche per dare risposte ai pazienti. Proprio con questo obiettivo, accogliendo e condividendo a pieno l’allarme lanciato dai sindacati, al fine di comprendere quale sia la situazione in atto e soprattutto assicurare adeguate risposte ai pazienti e certezze ai professionisti impiegati, ho inviato al presidente della commissione regionale sanità, Rodolfo Lena, una richiesta di convocazione urgente di una seduta con l’audizione di tutti i soggetti interessati quali l’assessore regionale alla sanità, Alessio D’Amato, il segretario generale Cgil Roma e Lazio, Michele Azzola, il segretario generale Cisl Lazio, Enrico Coppotelli, il segretario generale Uil Lazio, Alberto Civica, e i rappresentanti delle categorie interessate. Un atto dovuto, che segue la presentazione di una mozione che ho depositato già a giugno di quest’anno, e che deve essere ancora discussa, con la quale chiedevo al presidente Zingaretti, di mettere in campo un piano regionale di “rientro” sulle liste di attesa, contenente la dotazione finanziaria adeguata per l’implementazione delle piante organiche delle strutture erogatrici, dei macchinari, nonché per consentire un allungamento delle fasce orarie e dei giorni, compresi i weekend in cui effettuare gli esami, per il recupero dell’arretrato, condiviso tra livello regionale e provinciale, in grado di supportare, orientare e accompagnare in modo unitario le singole Asl e Aziende ospedaliere con la definizione di strategie, azioni, risorse economiche, tempistiche precise nonché di agevolare la nascita di centri diagnostici pubblici che contribuiscano all’abbattimento delle liste di attesa. A fronte di una situazione straordinaria l’unica strada percorribile consta in investimenti straordinari sia per il personale, sia per l’acquisto di nuovi strumenti indispensabili per aumentare in modo netto il numero delle prestazioni effettuate e il concreto incontro tra domanda ed offerta sanitaria”.
Lo dichiara in una nota il capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale del Lazio Giuseppe Simeone
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