Devo pubblicamente ringraziare l’assessore alla cultura del Comune di Santi Cosma e Damiano, Vincenzo Petruccelli, per l’invito a partecipare all’interessante convegno “Il ruolo della donna sotto il Regno dei Borboni”, ed è solo per impegni pregressi non ho la possibilità di intervenire.
Posso però testimoniare il grande lavoro che sta portando avanti l’assessore Petruccelli nell’organizzare eventi e manifestazioni che non solo dibattono questioni culturali dei nostri giorni, ma anche rivisitazioni di natura storica appartenenti a un territorio, il centro sud d’Italia, da sempre eccellenza nel panorama culturale e delle arti.
Accattivante è poi l’appuntamento di questa sera con un tema che suscita grandi suggestioni: “Il ruolo della donna sotto il Regno dei Borboni”.
Come avvicinamento all’evento organizzato dal Comune di Santi Cosma e Damiano, è stato per me importante la lettura del testo: “L’istruzione e l’educazione delle donne nella Sicilia Borbonica”, edito dalla Fondazione Chiazzese.
Libro che descrive ottimamente gli adempimenti ai quali le donne erano sottoposte per ottenere una giusta educazione.
Perché è importante comprendere anche come la donna si prepara per giungere ad avere un ruolo più o meno di primo piano al’interno della società borbonica.
Ricordo che dalla metà del Settecento la sicilia borbonica rappresentava un panorama di crescenti iniziative, tutte mosse da intenti politici- sociali in parte nuovi e senza dubbio organizzati attorno a presupposti ideologici più chiari.
La realtà delle iniziative educative destinate alle donne gettava così un ponte di continuità ma anche d’innovazione tra l’impostazione sei -settecentesca, fondata sul monopolio delle strutture ecclesiastiche e quella postunitaria, pubblica, gestita dallo Stato laico.
Ecco perché ritengo fondamentale questo percorso, contestualmente posto alla base di ogni ruolo poi assunto dalla donna nella variegata società borbonica.
Grazie per l’invito e buon convegno a tutti.
Gina Cetrone