“Se il gestore oggi agli arresti domiciliari rivendica il ruolo di ‘oracolo’ come esimerci dal considerarci al pari della Sibilla Cumana che mostra ad Enea sbarcato presso le sponde cumane il futuro ma anche gli abissi del Tartaro? La nostra Associazione in questi lunghi anni ha ripetutamente denunciato e predetto quale sarebbe stato l’epilogo catastrofico di questo stato emergenziale, indicando da sempre il sospetto che potesse essere voluto e studiato a tavolino.
Ora la politica non ha più scuse e deve dare il chiaro e perentorio messaggio di essere esclusivamente al servizio della collettività. Chiediamo che il Comune di Roma Capitale e la Regione Lazio attivino immediatamente le procedure di denuncia per temuto danno ambientale su Malagrotta come stabilisce la legge e chiedano al Ministero di intervenire. Se ci saranno gli elementi per l’azione di risarcimento del danno ambientale quest’ultima dovrà essere esperita.
Quanto ai rapidi ripensamenti sui vertici di AMA riteniamo che sia stato fatto un atto dovuto, corretto e trasparente per tutti i cittadini.
Noi auspichiamo che la persona che dovrà ricoprire questo ruolo abbia non solo esperienza nel campo dei rifiuti ma che, per attività pregressa, abbia già ottenuto risultati non tanto sulla realizzazione di impianti combustione e discariche quanto sul raggiungimento di un modello aziendale formulato sulla raccolta differenziata e soprattutto sulla gerarchia dei rifiuti europea.”