“Edilizia scolastica, la mancata risposta dell’assessore Refrigeri all’interrogazione che ho presentato oggi in question time conferma i nostri timori. L’incertezza del finanziamento per il biennio 2016 e 2017 graverà completamente sulle casse dei Comuni costretti, nonostante i bilanci in rosso, non solo ad anticipare ma anche a sostenere in toto le spese per la messa in sicurezza delle scuole. Mi sorprende questa fuga dell’assessore di fronte ad una responsabilità così importante. Era sufficiente interpellare il ragioniere dei suoi uffici per comprendere che in questo modo si affameranno i Comuni del Lazio. Partendo da questa considerazione e sperando in una revisione della delibera e della determina che riguardano il “Programma straordinario di interventi per il recupero e la messa in sicurezza dell’edilizia scolastica”, avevo posto, infatti, due semplici domande. Se fosse possibile rivedere i criteri utilizzati ripartendo le somme in base alle emergenze e alle priorità piuttosto che alla popolazione scolastica per assicurare la sicurezza degli studenti ed edifici scolastici conformi alle esigenze dei ragazzi sotto il profilo strutturale. E, ancor più importante, quali azioni si intendono mettere in atto per dare la certezza della tempistica nell’erogazione dei finanziamenti regionali destinati all’edilizia scolastica per scongiurare il rischio di esporre i Comuni ad anticipare e sostenere delle spese per cui non hanno la copertura economica. Purtroppo, l’assessore ha preferito glissare sulla certezza del finanziamento che per il 2016 e il 2017 non ha alcuna copertura economica certa. Si conferma, ancora una volta, l’incapacità della giunta Zingaretti di decidere, di effettuare scelte di sostanza, di guardare alla qualità degli interventi e non alla quantità. Oggi, a causa di questa incapacità politica ed amministrativa, ben 300 Comuni del Lazio, che vanno da Itri ad Amaseno, da Bassiano a San Cesareo, percepiranno per il 2015 somme che variano dai 2700 ai 6000 euro con cui non potranno fare nulla. Tanto meno programmare interventi per risolvere le criticità. Latina, ad esempio, che è il secondo comune del Lazio, nel 2015 percepirà 88 mila euro per 76 plessi scolastici. Poco più di 8 mila euro a scuola. E al danno si aggiunge la beffa. Perché con questa determinazione si spiegano le modalità di erogazione delle somme stabilendo che entro il 30 ottobre 2015 tutte le procedure di gara devono essere concluse, raccomandando ai Comuni di tener presente che le somme saranno erogate tenuto conto della ripartizione finanziaria delle risorse disponibili nel 2016 e 2017 e alla effettiva realizzazione dei fondi di finanziamento. Tradotto: ai Comuni si chiede di fatto di anticipare le somme per la messa in sicurezza delle scuole. Sottoponendoli al rischio di trovarsi con un debito fuori bilancio qualora non ci fosse disponibilità di risorse per le annualità successive a quella in corso. La Regione con queste non decisioni sta mettendo le mani avanti affamando i Comuni già sull’orlo del lastrico e non fornendo ai cittadini alcuna risposta alle loro esigenze. Mi auguro che l’assessore prenda in considerazione le eccezioni mosse e possa rivedere la delibera e la determina evitando di nascondersi dietro a promesse che potrebbe non mantenere, gravando sui Comuni e lasciando i nostri figli in scuole prive di sicurezza”. Lo dichiara in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone.