La Commissione Affari costituzionali e statutari ha iniziato oggi le audizioni con gli assessori regionali sulla proposta di legge n. 68 della Giunta regionale, concernente “Disposizioni per la semplificazione normativa e procedimentale e abrogazione espressa di leggi regionali“. Si tratta di un provvedimento avente come obiettivo quello di semplificare e migliorare la qualità della regolamentazione regionale, attraverso tre fasi: 1) la ricognizione di tutte le norme in vigore; 2) l’abrogazione di tutte le leggi inutili; 3) la razionalizzazione e il riordino dell’intero panorama legislativo. Secondo la proposta della Giunta (Allegato A del provvedimento), le leggi da abrogare sarebbero quasi 400. In questa prima fase la Commissione ascolterà le relazioni di tutti gli assessori in merito alle norme da abrogare individuate dai propri uffici. A tal fine oggi sono stati sentiti i primi tre assessori: Guido Fabiani, Sviluppo economico e attività produttive; Lucia Valente, Lavoro; Fabio Refrigeri, Infrastrutture, Politiche abitative e Ambiente. Il primo ha spiegato le motivazioni che stanno alla base della scelta di abrogare 70 leggi regionali relative a diversi ambiti che interessano le materie di sua competenza. Si tratta di norme che, in gran parte, risalgono agli anni ’70, ’80 e ’90, superate da leggi successive. L’assessora Valente ne ha indicate sei, in gran parte relative a modifiche di leggi regionali che nel frattempo sono state abrogate. Infine, l’assessore Refrigeri ha illustrato i motivi che hanno spinto gli uffici a suggerire di abrogare una ventina di leggi in materia di Ambiente e 7 per le Infrastrutture. In attesa di ascoltare anche gli altri assessori, i membri della Commissione hanno intanto chiesto al presidente un supplemento di documentazione. Oltre all’elenco delle leggi da abrogare – allegato A della proposta di legge – i consiglieri hanno chiesto di ricevere da ciascun assessore delle schede dettagliate sui criteri e sulle motivazioni alla base delle proposte di abrogazione. Inoltre, durante il dibattito è emersa anche la volontà di individuare non solo le norme da abrogare, ma anche quelle che vanno semplificate o accorpate in testi unici.