lunedì 25 Novembre 2024,

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SEP, Siamo Priverno dà il via alla raccolta firme contri i miasmi

scritto da Redazione
SEP, Siamo Priverno dà il via alla raccolta firme contri i miasmi
Dopo il video ironico pubblicato su Facebook da Umberto Codastefano che ha evidenziato il cattivo odore proveniente dalla Sep, interviene anche un altro esponente di Siamo Priverno Bruno Silvagni, l’ex assessore all’Ambiente del Comune di Priverno che si oppose con l’amministrazione Macci al conferimento dell’umido presso l’impianto di compostaggio di Mazzocchio.
“I miasmi, oltre a rendere quotidianamente irrespirabile l’aria nella zona, hanno raggiunto in questi giorni anche il centro abitato di Priverno. Una situazione assolutamente insostenibile per i residenti di Fossanova ma anche delle altre frazioni dei vari comuni limitrofi, costretti a barricarsi in casa spesso per buona parte parte delle 24 ore”, ha ricostruito Silvagni, che ha aggiunto:  “Qualche mese fa anche i sindaci dei comuni interessati avevano detto di essersi attivati e dato delle assicurazioni ai residenti. Risultato? Non solo nulla è cambiato ma la situazione diventa ogni giorno più insostenibile.
Anzi, in questi giorni questo eccessivo e incontrollato aumento della quantità dei miasmi potrebbe essere la spia anche di un peggioramento della qualità dell’aria con effetti pregiudizievoli sulla salute dei cittadini”.
L’esponente di Siamo Priverno indica la strada da seguire: “È giunto il momento di fare chiarezza e mettere in campo le azioni previste dalla legge. Per questo, chiediamo che il Comune convochi le parti e gli enti coinvolti per approfondire i recenti fenomeni e, inoltre, annunciamo che stiamo lavorando alla raccolta firme dei cittadini da allegare ad un esposto da presentare alle autorità preposte, affinché si verifichi il motivo di questo aumento dei miasmi generati dall’impianto, se siano stati superati i limiti di normale tollerabilità e, soprattutto, se ci siano pericoli per la salute dei cittadini conseguenza di un presunto cattivo funzionamento dell’impianto o inquinamento delle falde. Su questi punti auspichiamo un confronto aperto e siamo disponibili ad organizzarci con altri movimenti e associazioni: è una battaglia di territorio, ma in primis per la salvaguardia della nostra salute”.

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