Ormai è una ridda di sospetti, allusioni, polemiche continue. Continuano a essere puntati i riflettori sull’azienda Recall che ha ottenuto l’autorizzaizone per realizzare un impianto a biometano ricavato da Forsu nell’area industriale di Latina Scalo. Nei giorni scorsi erano stati il consigliere di opposizione di Latina Nicola Calandrini (Fdi) e l’attivista ex consigliere Fabrizio Porcari (LeU) a chiedere delucidazioni da parte del sindaco Coletta e dell’assessore all’ambiente Lessio, oggi si è aggiunta Pina Giovannoli, consigliere di Sermoneta ed ex sindaco, che ha esposto tutti i suoi dubbi al Comune di Sermoneta, considerato che l’area industriale dii Latina Scalo è confinante col territorio del comune dei Caetani. Ma la querelle non è sfuggita all’azienda Recall che ha risposto duramente respingendo le accuse e rispedendole al mittente.
“La Recall Latina risponde al consigliere comunale di Sermoneta Giuseppina Giovannoli, contraria all’impianto per il trattamento della frazione organica della raccolta differenziata a Latina Scalo, affermando che le sue dichiarazioni a mezzo stampa sono irresponsabili in quanto contengono congetture false, errate e prive di senso -si legge nella nota-. False, in quanto gli unici rifiuti che l’impianto tratterà sono la FORSU (appunto l’umido della raccolta differenziata) e non “rifiuti speciali” come dichiarato dalla Giovannoli. Errate, in quanto solo per mancanza di competenze si può “pensare a fonti alternative di energia rinnovabile per lo smaltimento dell’umido”. E’chiaro invece l’inverso: l’umido è una fonte di energia rinnovabile (fermentando produce metano). Senza senso, in quanto dichiarare che “il problema dei rifiuti va risolto potenziando la raccolta differenziata” ed opporsi poi alla realizzazione degli impianti per trattare la raccolta differenziata è una palese contraddizione. Una contraddizione che troverebbe la soluzione nella riapertura delle discariche ripristinando le logiche perverse della old economy legata al rifiuto”.
L’impianto di Recall Latina, che sorgerà in un terreno industriale adiacente alla DRS e alla Chemtura, opera perfettamente nell’ambito dell’economia circolare: attraverso la digestione anaerobica- fermentazione naturale al chiuso – l’organico della raccolta differenziata viene trasformato in fertilizzante per l’agricoltura e in metano, cioè carburante pulito per le auto, contribuendo in modo sensibile alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica e delle polveri sottili nell’atmosfera. La materia organica torna alla terra e all’agricoltura da dove proviene.
“Sorge spontanea una domanda: chi è davvero a favore della raccolta differenziata e dell’economia circolare e chi invece non è interessato all’ambiente e preferisce discariche e old-economy del rifiuto?” si chiede -e chiede- l’azienda nella parte finale della missiva.