Gli amministratori di Sezze continuano a scherzare con il fuoco: sulla “questione patrimonio immobiliare del Comune” non possono recitare il solito teatrino. Né deviare l’attenzione verso qualche localino affittato per cifre simboliche o magari dato in affido gratuitamente. Non è questo il vero problema. Il nodo è nella mancanza di una mappa precisa di tutte le proprietà, una fotografia fedele che riporti la consistenza reale di tutto il patrimonio pubblico, comprensiva delle eventuali acquisizioni, magari per sentenze passate in giudicato, lasciti, vendite, locazioni, comodati d’uso, ecc., almeno degli ultimi 20 anni. Si tratta di domande che Movimento Libero Iniziativa Sociale sta ponendo da tempo, senza ricevere alcun tipo di risposta. Fatto che non ci stupisce, anche alla luce delle recenti polemiche, del tutto pretestuose, all’interno di una assise comunale incartata in un fuorviante dibattito innescato strumentalmente dall’assessore “competente” Salvatore Leggeri. Un teatrino, appunto, fatto proprio dalla solita stampa. Innanzitutto andrebbe spiegato alla cittadinanza come sia stato possibile, per tutti questi anni, compreso il corrente, continuare ad approvare bilanci comunali evidentemente carenti almeno in un settore così delicato, per non dire oscuri. Ci rifiutiamo di credere che l’Ufficio Tecnico Comunale non abbia a disposizione gli atti e la documentazione riferita all’intero asse patrimoniale dell’ente locale. Come è possibile credere che sia stato redatto il nuovo PRG, di cui si sta dibattendo dalla fine degli anni ’90, senza essere a conoscenza di elementi essenziali come questi? E poi: perché rivolgersi ad una società esterna, la Fondazione Logos PA, per ricostruire l’entità di questo patrimonio? Perché impegnare delle spese come Comune, quando si hanno in dotazione assessorati, uffici specializzati, professionalità, personale dirigenziale e dipendente, che dovrebbero essere in grado di fornire tutte le delucidazioni del caso e la relativa documentazione? Quello riferito alle proprietà eventualmente “sottostimate” ed a quelle “non pagate“, tanto per capirci è l’ultimo dei problemi. Il nodo è tutto il resto. D’altronde che le cose stiano come noi riteniamo e che si tratti di una recita a soggetto, lo conferma indirettamente lo stesso assessore Leggeri, quando, eludendo chiarimenti, afferma che tutti gli assessori di riferimento dei consiglieri comunali sono a conoscenza della questione, che va ben al di là, aggiungiamo noi, degli atti prodotti da una società, nel caso specifico la Logos PA, pagata dal Comune e che, per come la vediamo noi, difficilmente potrà rendere note verità scomode.
Movimento Libero Iniziativa Sociale – lavocelibera.it