Mentre le casse del Comune di Sezze continuano ad essere sull’orlo del baratro, l’assessore al bilancio Pietro Bernabei, in sede di discussione del consuntivo, ha sostenuto che l’ente è in buona salute. Ed i consiglieri presenti in aula, perché quelli della pseudo opposizione si sono defilati, soddisfatti hanno approvato dei conti palesemente carenti di documentazione essenziale. Infatti l’SPL, spa a totale capitale comunale, e le partecipate Acqualatina, Consorzio Industriale Roma Latina, Consorzio Biblioteche Monti Lepini, non hanno depositato i rispettivi documenti contabili. Questo quando nei mesi scorsi si è parlato di un deficit, per quanto riguarda la sola società dei servizi pubblici locali, che supererebbe abbondantemente i quattro milioni di euro. Ma quello che preoccupa ancor di più è la totale assenza di riferimenti all’asse patrimoniale. L’ente locale non si è dotato, cosa che ormai si trascina da anni (lorsignori dovranno prima o poi giustificare in qualche modo questa carenza), di un inventario di tutti i beni patrimoniali. A fronte di questi dati, tralasciandone per il momento tanti altri, come è possibile sostenere che le casse comunali godono di buona salute? Si tratta di una affermazione assurda, eppure passata con il voto di tutti i consiglieri. Allora alcune di quelle domande che un eletto coscienzioso avrebbe dovuto porre ma non lo ha fatto, le facciamo noi: il sindaco Andrea Campoli e l’assessore Bernabei sono in grado di chiarire, ad esempio, se negli ultimi anni il Comune di Sezze sia entrato in possesso di beni immobili per lascito, per acquisto, in forza di sentenze passate in giudicato? In caso affermativo, ha provveduto in qualche caso ad una loro destinazione, magari cedendoli in qualche modo a privati? E poi come è stato possibile approvare un documento contabile, passando ad ulteriori argomenti fondamentali, del tutto privo di riferimenti alla questione Dondi spa (concessionaria servizio idrico), quando è ormai noto che ci sono in ballo, anche in questo caso, cifre che superano i quattro milioni di euro? Nessun accenno, infine, all’annosa questione del Teatro Italiano – Anfiteatro – Ecomostro. Nessun accenno a quel milione e 400mila euro circa, che la UE ha richiesto al Comune. Facendo un rapido calcolo, fra i milioni di debito della SPL, quelli del contenzioso Dondi e quelli del caso Ecomostro, siamo abbondantemente oltre i dieci milioni di euro di buco. Alla faccia della buona salute!
Movimento Libero Iniziativa Sociale – lavocelibera.it