Con 417 voti favorevoli, 216 contrari e 66 astenuti, è stato pronunciato il “sì” all’Accordo di partenariato economico tra l’Ue e gli Stati della Sadc aderenti all’Ape, che comprende il Botswana, il Lesotho, il Mozambico, la Namibia, lo Swaziland e il Sud Africa.
Sono state prorogate le agevolazioni tariffarie doganali per le arance bionde importate dal Sud Africa.
E’ avvenuto cioè che è stato prorogato fino al 30 novembre 2016 il trattamento di favore del dazio doganale del 16% che era stato concordato limitatamente al periodo luglio – ottobre 2016.
Si aggiunga che, sempre per le arance bionde sudafricane, è previsto un decremento tariffario doganale annuo del 1,8% e fino all’esenzione totale entro il 2025.
Nel 2015 dalla Repubblica Sudafricana sono arrivate in Europa circa 430.000 tonnellate di arance bionde per un valore commerciale stimato a quasi 305 milioni di euro.
In Calabria e in Sicilia tanti sono stati i comunicati di contrarietà a questa decisione, ritenendola dannosa per l’agricoltura del territorio, così come tanti europarlamentari italiani hanno votato contro questo provvedimento.
Per la provincia di Latina, ma anche per tanti territori della Penisola, ora il tema il tema non è solo relativo all’economia dell’agricoltura, ma anche al mantenimento di una coerenza rispetto alle politiche di favore del rispetto delle ciclicità stagionali o del biologico, quindi la tutela del territorio e della salute.
La provincia di Latina, in particolare l’area da San Felice Circeo a Suio, ha sempre avuto nel suo patrimonio botanico gli agrumeti , ora riemergono aziende biologiche che riscoprono tale coltura.
Questa consapevolezza del rispetto della stagionalità e della promozione del biologico è riferimento della PAC 2014 2021, allora come si fa ad alterare gli effetti di una politica così programmata con una inondazione di prodotto estero proprio nell’importante mese di novembre, quando le nostre arance sono primizie più costose?
Allora la soluzione per ACLI TERRA, afferma Nicola Tavoletta Presidente provinciale e Commissario regionale del Lazio, non è di critica alla decisione Europea, perché nasce, comunque, da un processo democratico, ma è quella di mettere in campo una alleanza istituzionale locale per promuovere le eccellenze create dai nuovi agricoltori laziali che stanno sviluppando una qualificazione della tradizione rurale locale.
Tanti giovani sono impegnati nell’agricoltura biologica e nella trasformazione dei prodotti, costruendosi un lavoro; ora dobbiamo rispondere con una logistica adeguata, una politica tributaria locale con incentivi per chi investe ed assume e sistemi di promozione collettiva.
Al Sud Africa possiamo permettere meno dazi, ma ai nostri giovani agricoltori facciamo pagare meno IMU,TARI, TASI e TOSAP se certificano che assumono o investono sul territorio; questo è un appello ai Sindaci e agli Assessori dei Comuni pontini e Laziali.
Va precisato, dichiara Agostino Mastrogiacomo, il Responsabile provinciale per le politiche sociali di ACLI TERRA, che la misura che prevede l’abbassamento dei dazi per i prodotti agricoli delle economie fragili del Mondo va nella direzione dell’agevolare il mercato di queste realtà e per offrire un’opportunità di sviluppo in quelle zone del mondo che altrimenti resterebbero depresse, con le conseguenze che tutti conoscono come le carestie, la denutrizione ed il conseguente spopolamento ed esodo verso territori più floridi.
Anche questa motivazione ci spinge ad affermare che siamo noi a dover trovare dei vantaggi per la nostra economia rurale, oltre agli sgravi tributari, anche il finanziamento di impianti di trasformazione della frutta consorziati, come i frantoi.
Latina lì 23 settembre 2016 Nicola Tavoletta
Presidente provinciale – Commissario regionale
ACLI TERRA